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mercoledì 17 ottobre 2007

I Nuovi Mostri / 13

Totò, Fini e la Dolce Vita
Il titolo di questo capolavoro ormai visibile nei migliori programmi televisivi, diretto per la maggior parte dal talento mostruoso del maestro J. Mimum con l'intera troupe del TG5 o Tgchiunque:
Questo capolavoro è girato nell'Italia dei tempi moderni, pressappoco durante il Governo Prodi dell'anno 2007, ha tutt'inizio con una scena in un tribunale dove un albanese (Cioè immigrato, negro, rompipadano, extracomunitario ....) entra e fa fuoco, si direbbe con un arma su delle persone, manda al creatore moglie e cognato. Arcipigna una strage, meno male che ogni tanto ci sono, così i telegiornali hanno qualcosa da dire, ma il TG5 è più avanti degli altri, avanti millenni, infatti mostra come i carceri siano strapieni, straripanti di condannati, in pratica il buon TG di Bellachioma se la prendeva con l'indulto che ha svuotato le carceri facendo uscire ingiustamente tantissimi criminali, poi se la prende che le carceri sono ancora piene, senza dire che se sono piene vuol dire che la giustizia per lo meno un poco funziona, ma no è colpa di Mastella..... Comunque sulle lettere di minaccie con pallottole inviate ai pubblici ministeri Forleo e De Magistris non se ne vede l'ombra.
Il film continua con il decreto di Fioroni, bocciato indovinate grazie a chi, allo studente modello della camera: l'on. Calderoli, che con un'ordine del giorno a bocciato la riforma, allora il democristiano Fioroni passa al contrattacco dicendo che la riforma era solo il prolungamento dell'assoluzione del debito fino a settembre, come prende per il culo Fioroni in pochi ci riescono, poi arrivano i professori che ti dicono che è inutile protestare e che possiamo farlo all'infinito, perché solo a studiare facciamo cambiare idea al povero ministro, ma se gli studenti fanno il loro lavoro finiscono per prendersi un debito, siamo punto a capo.
Non parliamo della povera Montalcini, con cui il missino Storace ha trovato da lamentarsi, perché è colpa dell'anziana Montalcini se l'Italia va male, ma caro missino Storace prenditela con una persona della tua taglia che ne so magari con Tyson, lui magari poi ti spedisce dal tant'amato Duce, ma interviene in suo aiuto la Lega contro Napolitano, nonostante il loro settantenne capo Bellachioma avesse detto di calmarsi a Storace. In Italia certi anziani se non sono miliardari non sono rispettati.
Ma non finisce qui pochi giorni fa un tribunale a chiesto a Totò Cuffaro, attuale governatore democristiano della Sicilia in quota UDC, ben 8 anni per le solite cosucce di mafia, come se 8 anni fossero un premio di buona condotta, ma il governatore non si sbilancia e continua difeso dall'aitante Bellachioma che lo dichiara estraneo da Associazione Mafiosa, nonostante ci siano le prove.... Ma il TG5 questa notizia non la nota, che persino a malincuore il Corriere della Sera l'ha pubblicata in prima pagina.
Ma se il TG5 non vede i guai giudiziari di Cuffaro e Bellachioma, deve perforza notare la grande orda di un miliardo di italiani scesi per protestare contro il delinquente di nome Prodi, senza pronunciare il nome Romano, perché ai missini fa tenerezza quel nome di un saluto bellissimo, infatti il TG5 manda il suo giornalista più rappresentativo come Fabrizio Summonte per commentare il successo della manifestazione a Roma di Fini che ha raccolto tantissime persone stanche di un Romano al governo, chissà cosa direbbe il Duce di Romano? La manifestazione è stata piena, anche se giorni prima Roma è stata ben tappezzata da manifesti con Fini che faceva il Saluto Romano, ma lui risponde che è un fotomontaggio, giustamente gli mancavano il manganello e l'olio di ricino essenziali per un missino anche se è diventato un missino moderato.
Ma non poteva concludersi senza un'esaltante opinione della CEI o comunque di qualche cattolico benpensante, l'opinione non si basa su fatti come come usate i soldi che l'ignorante e unico stato non laico della comunità Europea versa nelle loro tasche, ma quei soldi vengono sempre utilizzati per spargere il caos nelle redazioni di telegiornali e giornali, che sono costretti a pubblicare ogni loro lamentela su pacs o dico che sia e eutanasia... ma mai su altri problemi della stessa importanza.
E così si conclude per il momento con dispiacere questo bellissimo capolavoro neoralista italiano, fatto tutto in casa, un vero e proprio come La Dolce Vita all'Italiana.
Arminio.

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