Cosa hanno in comune Brandon Lee, Heath Ledger e Paul Walker? L'essere morti durante le riprese di un film e essere stati "Resuscitati" non da Gesù ma dai produttori. Ecco una guida per produttori,
attori (Che si toccano le palle!), spettatori e curiosi nel caso in cui
l’attore (protagonista o no) dovesse lasciarci le penne durante la lavorazione
di un film:
Tutto è cominciato con le ottime
recensioni di critica che ha avuto Fast and Furious 7, va bene non storcete il
naso! Le critiche positive sono andate non tanto al film in sé ma all'essere
riuscito a sbrogliare la matassa, nel difficile caso di come continuare un film quando un attore,
in questo caso il co-protagonista muore durante le riprese, in questo caso come
tutti i spettatori hanno potuto notare, Paul Walker, l’attore in questione morto, è stato
riportato in “vita” per tutta la durata del film, senza che il suo ruolo sia stato toccato, rimanendo presente fino alle scene finali, qualsiasi cosa è stata
fatta è perciò stata fatta bene.
Ma prima di spiegarvi il trucco
utilizzato, vediamo i diversi casi che sono successi già in precedenza in cui l'attore è morto durante le riprese o nel caso in qui l'attore da tempo passato a miglior vita viene "resuscitato" sul grande schermo:
Peter Sellers (1925-1980)
Il grande attore comico inglese,
fu il primo a uscire sul grande schermo quando era già morto da tempo, con “Sulle
Orme della Pantera Rosa” (1982) a distanza di 2 anni dalla morte, in
questo caso Sellers non girò nemmeno una scena per il film! In precedenza il film in
questione doveva chiamarsi “The Romance of the Pink Panther” ed era solo in fase
embrionale, prima di morire l’attore avrebbe dovuto incontrare il regista della serie,
Blake Edwards, ma quest’incontro non avvenne mai a causa dei forti dissapori fra i
due, artisticamente legavano molto bene come è possibile vedere nei film precedenti, ma causa il grande ego dei due ha fatto sì che i
rapporti non fossero mai buoni;
Blake Edwards però vuole dedicare
un capitolo finale al grande attore e vuole mettere degna fine alla saga che contava
già 6 episodi, nel film il protagonista è di nuovo Sellers nel ruolo
dell’Ispettore Clouseau, per metà del film sono stati utilizzati tutti gli
sketch che furono tagliati dai 3 precedenti film (Così che Sellers
abbia la stessa età dell’ultimo film) per l’altra metà la sceneggiatura
vuole sparito nel nulla l’ispettore che era partito alla ricerca del
diamante “Pantera Rosa” nuovamente rubato, sulle sue tracce finisce una
giornalista;
Venne messo in cantiere un sequel “La Pantera
Rosa - Il Mistero Clouseau” (1983) ad interpretare Clouseau solo nel finale sarà Roger
Moore (In quel momento stava girando “Agente 007 – Octopussy”), spiegandone la sparizione, Clouseau
aveva deciso di andarsene in pensione dopo aver ottenuto e tenuto per sé il
diamante e per non farsi riconoscere si era sottoposto ad una plastica facciale;
Lungi dall'essere senza problemi, l'ultima moglie di Sellers (Ovvero la persona legata dal testamento a riceverne i diritti d'utilizzo dell'immagine) Lynne Frederick, fece causa alla produzione e vinse la causa per circa 1.475.000 dollari.
Brandon Lee (1965-1993)
Il caso di Brandon Lee è di
sicuro il più complicato, morì a 28 anni in quello che è divenuto tristemente
come uno dei più famosi incidenti sui set cinematografici, il film in questione
è “Il Corvo” (1994) tratto dall'omonimo fumetto, sulla programmazione del film mancavano solo 8 giorni
al fine delle riprese, era il 31 marzo 1993 e Lee fu colpito da un proiettile
esploso dalla pistola che teneva in mano Michael Massee il quale inconsapevole del suo malfunzionamento (nessuno si era infatti accorto che
nell'arma era rimasto un frammento del colpo a salve sparato in precedenza), al
momento dello sparo nessuno s’accorse della tragedia, i membri della troupe
credevano che l'attore stesse continuando a recitare e si accorsero solo dopo quando la ferita era ormai grave, morì così più tardi dopo una lunga e vana operazione per
rianimarlo;
Il film fu costretto ad uno stop,
il ruolo di Brandon fu affidato ad una controfigura, Chad Stahelski, e per la
prima volta vennero utilizzati gli effetti speciali oltre all'aggiunta di scene
tagliate in precedenza;
Inutile dire che il film alla sua
uscita l’anno seguente fu un gran successo.
Oliver Reed (1938-1999)
Reed stava interpretando
“Proximo” nel colossal “Il Gladiatore” (2000) di Ridley Scott, morì per un attacco
cardiaco mentre si trovava per le riprese del film alla Valletta a Malta, mentre in pausa beveva
in un pub;
Anche in questo caso furono
utilizzate scene tagliate, una controfigura, ma questo non sembrò bastare, perciò Scott
ricorse ad una maschera digitale che fu aggiunta sul corpo della controfigura,
per i due minuti rimanenti fu spesa la cifra di 3,2 milioni di dollari, a cui
lavorò il tecnico degli effetti speciali Rob Harvey, il film ottenne diversi premi Oscar, tra cui quello per il miglior film e per i migliori effetti
speciali.
Richard Harris (1930-2002)
A quanto si dice, Harris espresse
qualche dubbio alla firma del contratto per via della sua età, per i film in cui doveva interpretava
Silente e che dovevano trasportare il personaggio di Harry Potter dal mondo della letteratura a
quello del cinema, ammettendo: “La cosa che mi preoccupava
era che odio impegnarmi: è per questo che ho due ex mogli”;
Morì a 72 anni a causa dal
linfoma di Hodgkin nell’ottobre del 2002, poche settimane prima dell’uscita nelle sale del
secondo film della serie, non essendo morto durante le riprese la produzione non fu toccata dal problema in nessun film, Harris fu sostituito con un attore che potesse
somigliargli il più possibile, la scelta cadde su Michael Gambon che lo
interpretò per i successivi 6 film.
Laurence Oliver (1907-1989)
Il caso del grande attore teatrale e cinematografico è il più complicato, fu resuscitato per "Sky Captain and the World of Tomorrow" (2004) con 14 anni di distanza dalla sua morte, senza che abbia minimamente preso in considerazione il progetto (Negli anni precedenti era già avvenuto il barbaro utilizzo di attori hollywoodiani per pubblicità), qui Oliver interpreta in forma virtuale il misterioso personaggio del Dr. Totenkopf, le immagini sono riprese da film girati da giovane e con l'utilizzo degli effetti fra cui l'inserimento della sua voce, stupisce l'ottima riuscita della performance ma crea dei dubbi etici sull'utilizzo di attori morti per recitare, ovvero non è più l'attore a recitare ma solo la sua finta immagine?
Marlon Brando (1924-2004)
Il caso del gigante Marlon Brando
è più legato al caso di Peter Sellers che agli altri, Brando apparirà in “Superman
Returns” (2006) a 2 anni di distanza dalla morte, Brando aveva partecipato al
primo film della saga di “Superman” (1978) nei panni di “Jor-El” padre di
Superman, nel secondo era stato escluso dalla produzione per divergenze economiche, nel 1987 fu lui ha rifiutare la parte per “Superman IV” ultimo film della saga; Per “Superman Returns” che è un rebot
della saga, con cast completamente diverso dai film precedenti, Brando non fu chiamato anche a causa della morte, ma torna a vestire i panni di
“Jor-El”, con l’utilizzo di scene d’archivio mai viste nel primo Superman e con
l’aiuto degli effetti speciali;
Il film
nonostante un buon incasso fu percepito da pubblico e critica come un disastro,
il progetto si arenò e la Warner accantono la possibilità di un sequel,
fino al secondo rebot de “L’Uomo d’Acciaio” (2013).
Heath Ledger (1979-2008)
In vita aveva una buona fama di
attore, giovane e promettente, tanto che Christopher Nolan, che aveva riportato in auge il brand di Batman, , lo aveva scelto per l’interpretazione
del villain Joker ne “Il Cavaliere Oscuro” (2008), morì a 28 anni per un avvelenamento causato dagli effetti
combinati di alcuni farmaci che l’attore stava prendendo dietro prescrizione
medica, non a riprese in corso ma poco prima dell’uscita del film nelle sale, il film godette di una forte spinta, anche pubblicitaria e fu campione di incassi, superando il precedente episodio e tanto da entrare nel club dei film che hanno superato
il miliardo di dollari, con un incasso totale di 1.003.921.825 dollari, la sua interpretazione gli fece ottenere il premio Oscar come "Miglior Attore Non Protagonista", uno dei pochi consegnati dopo la morte di un attore;
Molto meno conosciuto fu il film in
cui prima di morire stava girando per Terry Gilliam: “Parnassus – L’Uomo che Voleva
Ingannare il Diavolo”(2009), le riprese erano iniziate da molto poco, qualche
settimana, per questo il progetto era destinato al naufragio e la lavorazione
sospesa per sempre, solo dopo una pausa di un mese la sceneggiatura fu
riscritta ma il problema maggiore era sul protagonista che aveva girato solo
gli esterni, mancavano tutte le scene nei teatri di posa con la tecnica
del blue screen; Le soluzioni erano due, la prima completare il film come
avvenuto con “Il Corvo” e "Il Gladiatore", ossià con l'attore ricreato con gli effetti speciali, ma
sarebbe stato troppo costoso per un film con un budget basso, si decise per la seconda, ovvero la sostituzione dell'attore,
il film parlava di magia e il protagonista entrava dentro uno specchio dove
venivano fuori le varie identità del personaggio, per queste varie identità furono
scelti tre attori diversi, che parteciparono per poter finire il film di quello
che era un loro amico, gli attori sono Johnny Depp, Jude Law e Colin Farrell.
Il film fu così realizzato, gli
attori oltre alla partecipazione donarono il compenso alla famiglia dell’attore
scomparso, inoltre il film fu giustamente dedicato a Ledger, peccato che il
film a differenza del precedente fu praticamente ignorato dal pubblico.
Philip Seymour Hoffman (1967-2014)
Storia diversa per l’amato e
celebrato attore Hoffman, morì per un overdose a 46 anni il
2 febbraio 2014, anch’esso stava lavorando ai due capitoli di “Hunger Games: Il
Canto della Rivolta”, mancavano poche scene di un dialogo, non venne presa in
considerazione completare le scene con l’utilizzo degli effetti speciali, venne semplicemente riscritto
il dialogo in modo da renderlo sensato con le scene già girate, la prima parte del film uscito nelle sale fu
dedicato alla sua memoria;
Hoffman lo rivedremo anche nella
seconda parte del film, in uscita a novembre 2015, essendo stato girato in
contemporanea con la prima parte.
Paul Walker (1973-2013)
Ultimo frame di Walker nel finale di Fast and Furious 7 |
Tornati con Walker, morto a
40 anni in un incidente stradale a Los Angeles, il 30 novembre 2013 mentre si
stava dirigendo ad una serata per beneficienza, a causa dell’alta velocità e
alla perdita di controllo dell’autovettura da parte dell’amico che la guidava;
Secondo quanto ci è dato sapere, le riprese di “Fast and Furious 7” (2015) erano a metà, questo costrinse la produzione ad un lungo stop, dove venne deciso che Paul rimarrà
per l’intero film senza grossi colpi di scena (Cosa che faceva pensare) e di
completare le rimanenti scene con l’utilizzo di due controfigure molto somiglianti, per questo sono stati ingaggiati i fratelli i Walker, Cody e
Caleb, e con l'aggiunta degli effetti speciali, ritagliando le scene già fatte e sovrapporle
alle controfigure;
L’escamotage sembra essere funzionato e con buon successo, a quanto pare guardando con attenzione nessuno si è accorto della
differenza fra le scene girate con Paul e quelle girate dopo; Al momento come incasso sembra aver raggiuto la cifra di 1,321,536,000 dollari e esser entrato nel club dei film sopra il miliardo di dollari, ma non sembra aver finito la sua corsa, questo ha portato la produzione e Vin Diesel ad annunciare l'ottavo capitolo della serie per il 2017, ma senza Walker.
Robin Williams (1951-2014)
Di sicuro non ha fatto in tempo a leggere questo articolo (Nonostante fosse un assiduo lettore del nostro blog! Ciao Robin!) ma di sicuro è andato controtendenza rispetto ai suoi predecessori, sembra aver avuto le idee molto chiare quanto si accinse a scrivere il testamento, in cui si può leggere che per 25 anni dalla data del suo decesso nessuno dei suoi famigliari potrà utilizzare i diritti sulla sua immagine che verranno gestiti dalla Windfall Foundation che gestirà gli introiti destinandoli alla beneficenza;
E' per la prima volta che un attore in vita si cura dei diritti d'immagine post-mortem, ed è per questo che fino all'11 agosto 2039 (Sempre che i diritti vengano gestiti bene) non vedremo nessuna immagine di Williams in film o pubblicità, tranne per i film girati quando ancora era in vita e in uscita tutti quest'anno.
Che dire, alcuni di questi casi ci dimostrano che il cinema può tutto, ma porteranno il mondo del cinema nei prossimi anni, con l'aumento delle capacità negli effetti speciali a far recitare attori defunti, a dover affrontare un tema etico, difficile e spinoso, al di là del Dio denaro e all'amore per il cinema su questa possibilità;
Nell'attesa citando Johnny Deep rivolto all'amico Hedger in Parnassus:
" Nulla è per sempre,
Neppure la Morte! ,,
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