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sabato 31 ottobre 2015

Interstellar Overdrive

Questo post fa parte della rubrica Best Videoclip, ovvero un viaggio attraverso i migliori videoclip musicali nella storia della musica.

24° Puntata


Psichedelia! Non ci sono solo i Beatles che la stanno sperimentando, ma c’è intorno ad essa un gran numero di band che la padroneggiano molto, ma molto meglio dei più famosi Beatles, una di queste diverrà famosa a livello internazionale solo 6 anni dopo, ora rimane a gravitare in questa corrente musicale molto forte in quegli anni, la band capitanata dal leader e chitarrista Syd Barrett, la band è chiamata Pink Floyd (Vi dice qualcosa?), di solito vi parliamo di grandi successi commerciali a è affiancata la realizazione dei videoclip, questa volta vi parliamo di “Interstellar Overdrive”, non un successo commerciale ma un pilastro dei primi Pink Floyd e della corrente appena citata.

Syd in quegli anni era un promettente chitarrista che si era immerso nell'ambiente della Swinging London, ma ha differenza di molti non era interessato a creare un gruppo che facesse semplice rock’n’roll, voleva sperimentare nuove dimensioni, dove poteva arrivare il rock, ed aveva bravura e genio, il primo disco dei Pink Floyd è interamente realizzato sotto la sua guida, è un album personale, non che non ci sia la bravura degli altri musicisti che portarono alla fortuna anni dopo questa band, ma la regia è tutta sua, purtroppo il futuro anche se promettente non sarà tenero con Syd, già l’album successivo realizzato nell'anno seguente vede l’inesorabile declino di questa cometa del rock, la sperimentazione psichedelica lo ha portato ad utilizzare acidi e LSD in grandi quantità, la band continuerà a sperimentare seguendo la sua strada e le sue intuizioni ma sarà costretto ad estrometterlo per l’impossibilità di Syd di realizzare brani, sarà sostituito da David Glimour ad oggi considerato uno dei migliori chitarristi di sempre, mentre per i testi la band da Barrettiana passerà ad essere sotto l’egemonia di Roger Waters, regista della band e autore di tutti i testi degli album più importanti, la mente di Syd si spegnerà molto in fretta, vivendo come una rosa, il resto fu la vita con i disturbi mentali di cui soffriva, fino al suo spegnersi 9 anni fa, nel 2006.




Interstellar Overdrive” è il brano più rappresentativo di questo stile, scritta da Syd è stata registrata nel 1967 e distribuita nello stesso anno, è la prima tracce del primo disco intitolato “The Piper at the Gates of Dawn”, quando il manager all’epoca della giovane band canticchia a Syd un brano, ritenuto successivamente “My Little Red Book” dei Love, Syd su questa melodia improvviso con la chitarra, realizzando un brano della durata di 10 minuti, standard molto alti per l’epoca in cui i brani avevano una media di 2/3 minuti, questo brano segue fino ad un certo punto quattro esecuzioni di riff per poi lasciare spazio ad un emozionante serie di improvvisazioni; Da qui la magia, il genio e l’avanguardia dei vari elementi creano un brano senza più una struttura ritmica, arrivando all'anarchia pura, e con l’alternanza dei canali stereofonici si crea un effetto vertiginoso simile a quello che provoca la labirintite, un perfetto concept di cosa è veramente un brano psichedelico lontano dallo stile commerciale di altre band; Il brano è considerato dalla rivista “Rolling Stones” al 36° posto fra i migliori brani per chitarra di sempre.
È con questo brano che il regista Peter Whitehead, già regista di varie videoclip in quegli anni con protagonisti la band dei The Rolling Stones, realizza quest’imponente videoclip di oltre 17 minuti, sfruttando la versione live del brano molto più lunga di quella presente nel disco, concepita per i concerti, con uno sguardo stralunato il regista rifiuta ogni convenzione con i videoclip realizzati fino ad adesso, troncando con lo stile tradizionale facendosi trasportare dal vortice musicale di questo brano, evitando di riprendere semplicemente la band che suona, filmato fra le prove in sala e il live in uno dei club più all'avanguardia musicale dell’epoca l’Ufo Nightclub; Non è un video live ne un documentario ma è un perfetto video psichedelico di un brano psichedelico.



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