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giovedì 21 gennaio 2016

8 Film + 1 di Ettore Scola


Ci lascia il regista Ettore Scola, ma per come riguarda gli artisti del mestiere, non ci lasciano mai veramente, qualcosa di loro rimane a disposizione di tutti, la sua arte ovvero le sue regie dei suoi film rimarranno ancora per molto, raccontandoci con la bravura di cui era dotato il nostro essere italiani, con un occhio curioso sui nostri vizi e le nostre virtù, mescolando molta ironia con la malinconia.
Nato nel 1931 in Irpinia e trasferitosi con la famiglia ancora piccolo a Roma, quindicenne disegna vignette umoristiche che lo porterà a lavorare per la rivista umoristiche de “Il Marco Aurelio”, li incontrerà un mondo artistico che lo influenzerà in futuro, questo bagaglio lo porterà anche nel suo sbarco nel mondo del cinema,nel dopoguerra diverrà un sceneggiatore molto produttivo e molto richiesto dai grandi registi dell’epoca d’oro del cinema italiano, negli anni 60 farà finalmente il salto di qualità nella regia.
Ha scritto 88 sceneggiature, diretto 41 lungometraggi, vincendo 8 David di Donatello, una miglior regia a Cannes, ottenuto 4 nomination agli Oscar, lavorato con il mondo del cinema che contava e i suoi film sono divenuti campioni d’incassi e successivamente film cult.
Ecco una lista dei principali film per chi volesse conoscerlo meglio:

1. Riusciranno i Nostri Eroi a Ritrovare l'Amico Misteriosamente Scomparso in Africa?
Titolo lungo e curioso che ricorda i classici della Wertmuller, il film è del 1968 con Alberto Sordi e Bernard Blier, non è la prima regia Scola, è il suo quinto film e con questo che si imporrà nel panorama del cinema italiano come uno dei nuovi autori e registi di rilievo, oltre ad essere stato un successo al botteghino entrando nella top-ten dei più visti in quell’anno.
Il film racconta il viaggio di Alberto Sordi e Bernard Blier alla ricerca del cognato (Interpretato da Nino Manfredi) scomparso in circostanze misteriose in Angola, risulta essere un godibile road-movie in cui Scola con leggerezza racconta le differenze sociali paragonando i due viaggiatori appartenenti all'alta borghesia del dopoguerra, con la terra africana, ne deriva un’acuta e intelligente satira nei confronti della società italiana, particolare che Scola porterà avanti in tutti i suoi film.



2.  Dramma della Gelosia (Tutti i Particolari in Cronaca)

Questo film del 1970, ci parla questa volta degli ultimi della società e lo fa con un grande cast, troviamo come protagonisti il muratore proletario Oreste (Marcello Mastroianni), la fiorista Adelaide (Monica Vitti), innamorati la cui storia a due finirà per diventare un triangolo con l’arrivo del pizzaiolo Nello (Giancarlo Giannini), la storia si svolge negli anni dopo il 68, una società in fermento, l’amore, le difficoltà economiche, la passione politica, tutto questo mescolato in uno dei capolavori del cinema italiano. Il film porterà a Mastroianni il suo primo premio per la migliore interpretazione maschile a Cannes.


3. C'eravamo Tanto Amati

Il film uscito nel 1974 è il capolavoro assoluto di Scola dove mischia la commedia italiana ed il cinema d’impegno, raccontando la storia di tre amici  Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Stefano Satta Flores e nello stesso tempo la storia collettiva del paese tra il 1942 e il 1974, l’amicizia, la guerra, la resistenza, la pace, grandi speranze, gli amori, il boom economico, con grande ironia e nostalgia, osserviamo tutto questo tramite le storie dei tre, che rappresentano anche le tre Italie politiche, ovvero prima unite nella guerra contro il Nazifascismo ma poi divise dalle scelte del dopoguerra e definitivamente separate dal boom economico degli anni 60, si ritroveranno solo una sera ricordando tutti gli anni migliori della loro vita, per poi separarsi di nuovo e tornare alla loro vita quotidiana, un grande spaccato italiano in cui Scola dimostra di non raccontare una storia qualsiasi ma di darci una soluzione personale alle divisioni dei tre personaggi, avendo un occhio di riguardo per il personaggio di Nino Manfredi che rappresenta l’Italia che ama, che lavora, che si  impegna, che nonostante l’oppressione della classe al potere (Rappresentata da Gassman) non si arrende ma continua a lottare per qualcosa di concreto e non si perde nelle illusioni in cui si perde il personaggio di Satta Flores.
Se la storia di per sé è un capolavoro la regia racconta questa storia rendendo omaggio al cinema italiano degli anni 40 e 50, prendendo in prestito da grandi registi e da svariati generi, è divenuto per ciò un capolavoro del nostro cinema, da non dimenticare il personaggio di Stefania Sandrelli e l'ultima interpretazioni di Aldo Fabrizi, e le comparsate nelle parti di se stessi di Federico Fellini e Mastroianni intenti alla lavorazione de “La Dolce Vita”, e quella di Mike Buongiorno; Il film è dedicato alla memoria del grande Vittorio De Sica, scomparso durante la lavorazione del film.




4. Brutti, Sporchi e Cattivi

Per questo film del 1976, Scola sceglie di raccontare l’emarginazione di una famiglia venticinque persone di una baraccopoli nei confini di Roma, qui il racconto supera se stesso per l’ironia ma con un ingrediente quale la cattiveria umana degli ultimi, raccontando tutte le miserie che circonda questa famiglia, senza lasciar loro salvezza, grande film di satira che a distanza di 40 anni ci lascia in eredità la crudele situazione di questi ultimi, situazione mai risolta, tanto che la periferia di Roma ne è invasa di queste baraccopoli abitate dagli ultimi.

Da ricordare una delle migliori interpretazioni di Manfredi nel ruolo del capo famiglia che delinea il suo personaggio con bravura e maestria; Il film venne premiato per la miglior regia al 29º Festival di Cannes.



5. Una Giornata Particolare

E’ il film del 1977 di maggior successo di critica nel mondo per Scola, che sceglie di raccontare l’emarginazione durante il ventennio fascista con due grandi star del cinema italiano che interpretano gli ultimi generati dall'apologia del tempo, lo speaker radiofonico Gabriele (Marcello Mastroianni) allontanato dalla radio perché omosessuale è nascosto nei sobborghi romani durante la visita di Hitler a Roma il 6 maggio 1938, qui nella palazzina deserta per la festa che ne sussegue, Gabriele incontra Antonietta (Sophia Loren), casalinga ingenua ed ignorante, ciecamente fedele del marito fervido fascista, qui i due si scontrano fino a ritrovarsi fra ultimi creando un legame di amicizia, prima che Gabriele venga portato al confino.

Da segnalare l’interpretazione dei due grandi, un tempo sex-simbol del cinema italiano e qui li ritroviamo invecchiati ed imbruttiti, dando alla vicenda un carattere cupo ma non per questo senza speranze per i due protagonisti, la scelta dei due attori e del loro trucco fu sicuramente vincente, essendo che il film è girato quasi interamente su loro due.
Il film premiatissimo vinse il Golden Globe ed il premio Cesar come miglior film straniero, 2 David di Donatello, 3 Nastri d’Argento e due candidature agli Oscar, una per Mastroianni; Piccola curiosità, nel film “recita” nella parte della figlia di Antonietta, Alessandra Mussolini, che nella realtà è la nipote di Benito Mussolini, è anche la nipote di Sophia Loren.



6. I Nuovi Mostri
E’ uno dei film collettivi più belli ed interessanti di tutta il nostro cinema, oltre a “Signore e Signori Buonanotte”, è il sequel de “I Mostri” del 1963 diretto da Dino Risi e sceneggiato da Scola, in questo del 1977 come registi troviamo oltre a Risi anche Monicelli e Scola; Il film è composto da 14 episodi, di cui la versione andata nelle sale ne contiene solo 9, questo film fa parte del filone della Commedia all’Italiana, ma risulta molto più acido e cattivo, tratteggiando il costume italiano degli anni 70, da notare gli episodi più belli sono quelli girati da Scola, il cast è uno dei più grandi e vari che un film possa avere, troviamo a volte nello stesso episodio Gassman, Tognazzi, Sordi ed Ornella Muti; Di grande successo ebbe una nomination agli Oscar come miglior film straniero nel 1979.



7. La Terrazza

Film del 1980 riunisce anche in quest’occasione un grande cast: Gassman, Mastroianni, Tognazzi, Jean-Louis Trintignan e Stefania Sandrelli; Il film diversamente dai precedenti risulta essere un’amaro bilancio di un gruppo di intellettuali di sinistra che si ritrovano periodicamente, si ritrovano sempre più rassegnati e disillusi, sembra essere un mea culpa verso quelli che non hanno mai realizzato nulla nella loro vita nonostante belle idee, già in parte rappresentata in “C’Eravamo Tanto Amati”.


8. La Famiglia

Possiamo considerarlo l’ultimo capolavoro del maestro, il film del 1987 è il ritratto di una famiglia borghese italiana visto dall'interno di un appartamento del rione Prati di Roma, dal 1906 al 1986, il protagonista è Vittorio Gassman qui visto da bambino fino al compimento dei suoi 80, qui Scola attraverso la storia di questa famiglia ci racconta uno spaccato della storia d’Italia, come già fatto nei lavori in precedenza.
Oltre ad una delle ultime grandi interpretazioni di Gassman, bisogna ricordare che il film è stato molto annoverato dalla critica, tanto da vincere 6 David, 6 Nastri, 12 Ciak d’Oro, una nomination alla Palma d’Oro ed un’ennesima agli Oscar, che però non riuscì mai a vincere.

9. L'Addio a Enrico Berlinguer

Come ulteriore film per raccontarvi il meglio di Scola vi è da aggiungere questo documentario del 1984, in tutto Scola dirisse altri 10 documentario su un totale di 41 film, nonostante che come regista Scola fu fra i maggiori registi di quello che fu il filone della Commedia Italiana, come Monicelli non disdegnava inserire le proprie idee politiche nei film, dovremmo quasi dire che fu uno dei registi più politicizzati della sua epoca, ci riuscì con l’abilità di non farlo mai pesare, ma come Monicelli non nego mai la sua appartenenza politica alla sinistra e a quello che fu il Partito Comunista, in questo documentario Scola rende omaggio alla scomparsa del leader politico più amato dalla sinistra, Enrico Berlinguer che morì nel 1984, questo documentario è un insieme di immagini prevalentemente pubbliche che riperoccorrono le tappe principali della vita di Berlinguer fino alle ultime quelle del funerale svoltosi a Roma.
A rendere omaggio al feretro di Berlinguer, Scola insieme a Fellini, Antonioni, Rosi e altri grandi del cinema italiano

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