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sabato 27 ottobre 2007

Convegno Emergency 07 / 04

Benvenuti amici del blog, oggi vi propongo il riassunto della mattinata del 15 Settembre, scritto da Francois, contiene l'intervento di apertura di Gino Strada e parla dei centri Emergency in Afghanistan e Cambogia, buona lettura:

Incontro dei Volontari in Pleanaria
del 15-09-07, alla Tensostruttura - Ex Caserma Piave

Introduzione di Gino Strada:
E' trascorso un anno difficile, anche se alla fine le cose si sono risolte positivamente resta la preoccupazione di quei momenti e tanti dubbi. Quanto Emergency sia scomoda in Afghanistan, è un interrogativo che tuttora circola all'interno dell'associazione. Il team dello staff internazionale, quando si riunì a Dubai, discusse attorno alla differenza dell'attuale situazione rispetto a quella del 2001 quando, per 5 mesi, lo staff fu costretto a sospendere l'attività a seguito di un attentato. Si percepiva che questa volta i tempi sarebbero stati più brevi; c'era la sensazione che fosse una scelta sì necessaria e non semplice, ma anche temporanea. Un aspetto che rendeva ancor più complessa la situazione era quella legata alla informazione e alla impossibilità che ruotava attorno alla sua diffusione in territorio afghano: la volontà di far sapere alla popolazione afghana quello che stava accadendo e i motivi che costringevano lo staff ad allontanarsi, è rimasta tale, senza concretizzarsi. Decine di delegazioni si sono recate in Afghanistan, da Karzai, e hanno lasciato pensare che l'amministrazione locale fosse isolata nel tentativo di criminalizzare l'associazione. Quando Rahmatullah è stato liberato ed è stato messo in salvo, Emergency ha deciso di riaprire le sue strutture, senza interpellare le autorità afghane; quelle stesse strutture che il governo Karzai e altre associazioni di natura militare hanno tentato di riaprire e gestire, invano. E' bene ricordare che questo stesso difficile anno, è il solito che ha visto il completamento e l'apertura del Centro Salam e la realizzazione, ancora una volta, di un principio cardine di Emergency: l'assistenza sanitaria dignitosa, gratuita, e d'avanguardia per tutti. Per inciso, il centro a 4 mesi dalla sua apertura, ha già ricevuto diverse richieste di cura da altri paesi africani, oltre a quei famosi 8 confinanti.

Sudan con Pietro Parrino. E' stato prima in Afghanistan; partito per 4 mesi e poi per 2 anni. Gli è stato proposto di lavorare, assieme a Rossella, a Milano presso l'Ufficio Umanitario. E' un tipo di lavoro particolare, perché si prendono decisioni che hanno effetto a decine di migliaia di chilometri di distanza. Uno degli strumenti a disposizione è l'intervista fatta a coloro che tornano dai progetti e dalle attività, fondamentale per raccogliere informazioni da "tradurre" per poter migliorare l'andamento dei progetti stessi. Richieste, bisogni, mutamenti delle situazioni politico-sociali, innovazioni tecnologiche, sono soltanto alcune delle cose da sapere con continuità, data la loro dinamicità e il loro costante cambiamento. Tutto è finalizzato a migliorare le attività e ottimizzarne tempi, spesa, ecc. Il compito dell'Ufficio è quindi molto dinamico e necessita di continuo aggiornamento su tutte le situazioni. Altri uffici fondamentali: LOGISTICA, si occupa di organizzare le richieste provenienti dall'UMANITARIO e di garantirne il soddisfacimento; PERSONALE, gestisce lo staff sparso per il mondo e il loro "ricambio" (ogni anno, un 5-6 % del personale resta "fisso", il resto cambia, lascia il posto ad altre persone; inoltre, spesso accade che, per varie cause, qualcuno comunichi la propria indisponibilità a partire per un progetto); MEDICAL DIVISION, chi ne fa parte dedica del tempo ad Emergency per effettuare ricerche finalizzate alla definizione di standard medici e per valutare la competenza di chi è candidato a partire, oltre a far crescere Emergency anche da un punto di vista medico-scientifico, "spiegando" i metodi di catalogazione dei dati scientifici e dei dati sulle situazioni dei sistemi sanitari dei vari paesi in cui l'associazione opera.

Afghanistan. (Video post-riapertura) Panshir. Ahkbarjam(?), infermiere del Panshir, dal 1999 (dal primo giorno in cui l'associazione arrivò nella valle). Il primo ospedale che Emergency ha aperto è quello del Panshir. Il rapporto con Gino Strada e tutta Emergency è un rapporto di amicizia, anche perché l'associazione è arrivata quando dell'Afghanistan importava poco o nulla alla comunità internazionale; un gesto di gratitudine che nel paese non verrà scordato mai. Emergency è sempre rimasta attiva, durante qualsiasi evento in Afghanistan. Nelle persone c'è la consapevolezza che Emergency c'è, è sempre accanto a loro, è l'unica realtà sulla quale far sempre affidamento. Quando l'associazione è stata costretta a sospendere l'attività, tanta gente ha compreso i motivi di tale scelta, senza avere mai dubbi sul fatto che la ragione stesse dalla parte di Emergency. La salute delle numerose centinaia di persone che abitano nei villaggi della valle del Panshir, dipende dall'attività di Emergency, e nonostante questo non c'è stata rabbia nei confronti dell'associazione.Nel periodo in cui Emergency non è stata presente, numerose ONG si sono presentate per poter prendere in gestione ospedali e FAP; gli abitanti del luogo hanno allora domandato, dove fossero tutte queste associazioni prima. Il Governatore del Panshir ha impedito a tutti di prendere in gestione gli ospedali di Emergency, a meno che non ci fosse stata esplicita richiesta da parte dell'associazione stessa. Egli condivide i principi di Emergency e ha voluto, in questa maniera, salvaguardare la salute dei suoi abitanti e difendere l'operato di Emergency nella speranza che la situazione potesse presto normalizzarsi. LashkarGah. Danilo Pirelli (?). A LashkarGah l'unico ospedale presente, gestito da una organizzazione umanitaria, è quello di Emergency. Secondo Danilo, Emergency è l'unica testimone della guerra afghana e dei suoi massacri. In giro, si vedono soltanto afghani e militari. Racconta di uno degli episodi quotidiani che si verificano a LashkarGah: a seguito di un attacco suicida, 6 giovani sono stati colpiti e di essi 3 sono morti carbonizzati e altri 3 sono stati ricoverati all'ospedale di Emergency; al reparto si è presentato un uomo che cercava, tra i 3 superstiti, suo figlio. Ha avuto modo di vederne subito 2, ma nessuno era suo figlio; il terzo, non in pericolo di vita ma in condizioni più gravi degli altri, e bisognoso quindi di medicazioni più lunghe, non poteva ricevere visite per alcune ore. L'uomo è stato costretto ad attendere fuori dalla sala, domandandosi e sperando per tutto il tempo che il giovane ferito aldilà della porta fosse suo figlio. Fortunatamente, così è stato: dopo una logorante attesa, ha potuto tirare un sospiro di sollievo. Questo episodio è stato citato giusto per capire cosa significa "quotidiano" in situazioni di guerra.

Cambogia. con Pietro Parrino, ne parla perché ha costruito l'ospedale di Battambang. La popolazione voleva che non venisse trasmesso, alle generazioni future, il germe della guerra. Volontà di voltare pagina e far ripartire un paese distrutto (non soltanto a livello infrastrutturale). Emergency ha allora lanciato la sfida dell'ospedale, con l'obiettivo di curare fisicamente e di restituire tranquillità e speranza ad una popolazione martoriata. In collegamento Skype con Meria, da Battambang. Viene dato risalto al problema legato agli incidenti stradali. Le statistiche riportano 22.000 vittime all'anno per incidenti stradali in tutta la Cambogia. Nel 2007, fino alla fine di agosto, oltre 900 pazienti per incidenti stradali e "solo" 45 per mine antiuomo (Battambang è una delle aree più minate del paese). Nei periodi di visita, i parenti giungono all'ospedale e, proprio per questo motivo, vengono raddoppiati i turni; le cifre dei ricoveri aumentano notevolmente. Paolo Busoni, due mesi come logista a Battambang. La Cambogia, da quando è terminata la guerra, ha sempre manifestato la volontà di dimenticare Pol Pot e il suo regime. La Cambogia è in fase "vespa", l'inizio del boom economico che investe un paese che, dopo una guerra o un periodo buio, cerca di rialzarsi. E' una fase di passaggio insomma, e Emergency deve lavorare in questa situazione, considerando che nella sola regione di Battambang (dove l'associazione opera), c'è un milione di persone, ed un unico centro traumatologico gratuito. Non ci sono alternative, a dire il vero, in tutta la Cambogia. E' doveroso restare in Cambogia, continuare a lavorare e fare uno sforzo enorme.

Scritto e riassunto con pazienza da Francois. (TuttoBlog).

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