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domenica 7 settembre 2008

Yuppy Celentano

Ho scelto alcune belle e chiare dichiarazioni di Adriano Celentano rilasciate durante la sua conferenza stampa alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, in cui ha presentato il restaurato "Yuppy Du". In queste semplici dichiarazioni Celentano spazia su vari argomenti dell'attualità italiana, e si mantiene molto lontano dal buonismo che in questo periodo regna sovrano, buona lettura:

"Sulla vicenda Alitalia è una domanda difficile, ma la risposta a questa domanda è commisurata alla mia ignoranza. Da uomo di strada non potrei che gioire se l’Alitalia risorgesse. Intanto la cordata che si prende carico dell’Alitalia non è proprio pura. Dietro questa operazione non vorrei ci fosse uno scambio degli imprenditori con la politica. Uno scambio per ottenere migliori concessioni autostradali e, soprattutto, il pieno degli appalti dell’Expo del 2015".

"Il parcheggio sotto il Pincio è la devastazione di un pezzo di storia. Il tutto per costruire un parcheggio per 700 macchine. L’inventore di questa geniale mostruosità pare sia un tale che si chiama Chicco Testa, tanto è vero che dopo quest’idea pare gli sia rimasto solo il chicco... Prima Alemanno si oppose con forza a questa idea quando a portarla avanti era Veltroni. Ora invece ha cambiato idea".

"Viviamo in un periodo in cui c’è il dilagare dei genitori di Frankestein: come Formigoni e la Moratti. Ma loro sono figli di un vertice politico degenerato capeggiato da Berlusconi. Ma purtroppo al vertice c'è anche il nome di Veltroni che, ad esempio definì il parcheggio del Pincio l’operazione urbanistica più importante degli ultimi anni. Non mi meraviglierei se mi dicessero che, la sinistra d’accordo con la destra sta progettando un parcheggio sotto la laguna".

"L'Expò di Milano che temo si risolverà in una gara a chi piazza più cemento, mentre potrebbe essere una grande opportunità per “vendere” il Belpaese".

"Sulle morti bianche Yuppi Du è un grido di gioia ma anche di dolore. Di dolore verso la violenza alle donne e le morti sul lavoro. A volte la morte di un lavoratore è imputabile alla noncuranza del datore di lavoro, a volte alla negligenza del lavoratore stesso. In ogni caso, è compito del datore di lavoro vigilare anche sull’operaio pigro. Forse la vita per qualche imprenditore non ha molto valore".

1 commento:

Anonimo ha detto...

ragazzi son tempi duri

Saluti