Suppongo che come me anche molti di voi siano stati all'oscuro
di come si faccia ad uscire dall'Euro, non solo a causa che quest’Europa ci
sembra troppo burocratica e lontana ma anche a causa della classe dirigente
che non ha mai informato correttamente i suoi cittadini su cosa fosse l’Europa unita e
l’Euro, a peggiorare le cose vi è la confusione generale causata anche da molte chiacchiere che non portano a nulla, ma questa mattina visto che voglio uscire dall'Euro mi sono informato e posso rispondere alla domanda:
No grazie Matteo per così poco... |
“Si può uscire dall'Euro?”
Sì si
può, è previsto nei trattati firmati dai singoli paesi, ma non è così facile a
farsi.
L’art. 50 del “Trattato sull’Unione Europea”, stabilisce che
uno Stato che voglia uscire dall’UE possa notificare la sua decisione al
Consiglio Europeo, dopo avverrebbe un negoziato sulle modalità che si
concluderà con l’approvazione del Parlamento Europeo; In caso di mancato
accordo delle due parti “Stato” e “UE” l’uscita sarebbe inevitabile due anni
dopo la data di notifica al Consiglio Europeo XX/XX/XXXX, a meno che in due
anni non si cambiasse idea! Ancora!? Ma un tempo così lungo è visto dagli
analisti come un periodo troppo lungo che porterebbe più problemi che benefici.
Nel caso che uno stato voglia abbandonare solo l’Euro come
moneta senza uscire dall’Unione Europea, le cose sembrano più complicate, non è
specificato in alcun modo nei trattati la modalità da seguire ma non vi è
neppure un ostacolo che possa impedire ad uno stato di farlo, e per questo vi
sono tre modi:
1.
Referendum (Negli Stati dove è previsto
l’utilizzo di questo mezzo democratico);
2.
Una revisione unilaterale di una parte dei
Trattati (Possibilità prevista dai Trattati stessi);
3.
Un recesso secondo il diritto internazionale
(l’articolo 62 della “Convenzione di Vienna” sul diritto dei trattati prevede
la norma “rebus sic stantibus”, per cui un cambiamento sostanziale rispetto
alle circostanze in cui si è sottoscritto un trattato può portare alla possibilità
di recesso da quello stesso trattato), anche questo deciso e votato da governo
e Parlamento.
L’ostacolo è in breve, uscire dall’euro è tecnicamente e
giuridicamente possibile, ma al momento non è previsto in modo esplicito. E
questo non facilita un’eventuale volontà politica di farlo.
E la Grecia?
Non vi sono precedenti perciò la materia non ha un precedente, ma al momento il paese che si sta avvicinando di più all'uscita come
possiamo vedere è la Grecia guidata dal neo-premier Tsipras, e come vediamo
questo spaventa non di poco i mercati, ma chi se ne frega dei mercati,
guardiamo più in profondità, perché i mercati sono spaventati? Fughe di
capitali, prelievi di massa, collasso delle banche, tensioni varie, ricadute
sull’economia locale e globale, una soluzione più plausibile è datata 2013,
proposta dal Wall Street Journal (Che leggo ogni mattina!) ovvero quella di far
circolare due monete nello stesso tempo, proprio come già accaduto al momento del passaggio
fra Dracma ed Euro, così anche per la Grecia che potrebbe far scegliere ai
cittadini di convertire i loro Euro in Dracma, all’inizio non sarebbe facile ma
in un tempo di tre anni le cose potrebbero cambiare, lo Stato pagherebbe solo
in Dracma, mentre il debito verso Troika e mercati verrebbe pagato in Euro,
infine il prezzo della Dracma sarebbe fissato dal mercato; Ma il problema è
fissato che il debito finirebbe dopo i tre anni convertito in una moneta più
debole e i debitori vogliono come d’accordo essere ripagati in valuta Euro,
questo sarebbe solo possibile con la volontà del governo e della BCE.
Al momento solo un’ipotesi, ma per la Grecia si trova in una
situazione molto difficile, per mancanza di tempo, infatti deve trovare un
accordo al più presto sul debito dopo aver rifiutato gli aiuti della Troika che
coprivano le prossime scadenza, la Grecia infatti urge di circa 4-5 miliardi di
euro per arrivare a fine Giugno, il debito pubblico della Grecia ammonta a
circa il 175% del PIL (quello dell’Italia “soltanto” al 130%), per un totale di
circa 323 miliardi di euro. Sul debito il governo greco paga un’interesse molto
alto (manco gli strozzini) pari al 4,5%.
Altra opzione sul tavolo è l’aiuto che potrebbe arrivare dai
concorrenti della Troika, ovvero Russia e Cina, la prima si è detta subito disponibile
ad aiutare tramite prestiti la Grecia, mentre la seconda è interessata ad
investire ingenti capitali nella nazione, ma ricordiamo che non sarà gratis!
E noi?
Bene da noi la discussione è ancora, da molti
anni in corso, esistono due partiti che vorrebbero l’uscita dall’Euro (M5S e
Lega), al momento il M5S sta già raccogliendo firme
per un referendum, la Lega fa campagna per poter andare al governo e
ridiscutere il trattato forse con FI!? Poi i partiti al governo (Patto
Nazareno/San Vittore) che son per un alleggerimento dell’austerità, ma solo a
chiacchere. Noi intanto stiamo alla finestra ad aspettare il nostro momento.
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