Oggi vi voglio parlare di come e
per quali motivi siamo arrivati a non riuscire più a giudicare da un punto di
vista neutrale e critico un buon film.
Antefatto
Voglio cominciare parlandovi di
due tweet di Michael Moore, twittati nel momento dell’uscita nelle sale
americane del film di Clint Eastwood: American Sniper, il film è stato di
grande successo per il botteghino americano dove mentre vi scrivo ha raggiunto
la cifra di 337.209.000 $ (entrando nei 50 migliori incassi in Usa), anche in Italia ha raggiunto l’ottima cifra di 18.766.000
€ (divenendo il secondo incasso dell’anno), nel mondo è a quota 500 milioni di
dollari, in poche parole un grande successo di pubblico.
Il film è tratto dalla biografia
di Chris Kyle, il più letale cecchino in forza all’esercito americano nella sua
storia, che dopo essere rientrato da 3 missioni in Iraq si è prodigato aiutando
ex-soldati che come lui stavano subendo la depressione, infine ucciso da uno di
loro.
My uncle killed by sniper in WW2. We were taught snipers were cowards. Will shoot u in the back. Snipers aren't heroes. And invaders r worse
— Michael Moore (@MMFlint) 18 Gennaio 2015
"Mio zio è stato ucciso da
un cecchino durante la seconda guerra mondiale. Ci hanno insegnato che i
cecchini sono dei codardi. Ti sparano alle spalle. I cecchini non sono eroi. E
gli invasori sono peggio"
But if you're on the roof of your home defending it from invaders who've come 7K miles, you are not a sniper, u are brave, u are a neighbor.
— Michael Moore (@MMFlint) 19 Gennaio 2015
"Ma se sei sul tetto di casa
tua a difenderla dagli invasori venuti dall'altro capo del mondo allora non sei
un cecchino, sei un eroe"
Dopo questi due tweet sul povero
Moore sono cadute una valanga di critiche, una grossa polemica ne è scoppiata e
che ha coinvolto anche il mondo politico, il pubblico americano si è diviso,
chi repubblicano inneggiava alla bellezza del film mentre chi di parte
democratica contestava il film di essere una pura propaganda.
Solo qualche settimana dopo di
assoluto silenzio Moore concede un’intervista alla rivista Vice, e qui spiega
in modo esaustivo il significato dei due tweet, la sua non era un’accusa verso
il film che lui ritiene essere un bel film di guerra, ma su quello che stava
succedendo al pubblico che usciva dal cinema, Chris Kyle prima di morire era
già molto noto, un’icona americana per il servizio prestato alla difesa del suo
paese, ed il film aveva già acceso le polemiche su cosa volesse dire riguardo
alla guerra, Moore ci spiega cose reali, che è nata una sorta di venerazione
riguardo al cecchino, quando storicamente la cultura americana non era mai
stata dalla parte dei cecchini, che sparano nascosti e alle spalle
dell’avversario, basti pensare alla storia di Jessie James, famoso bandito
ucciso alle spalle, chi lo uccise nonostante fece fuori un bandito venne
condannato ai posteri con il nome di codardo, ed è vero la cultura americana ha
sempre amato figure che affrontavano il nemico faccia a faccia un po’ come
Achille che usava la forza ed il valore e non come Ulisse che sceglieva
l’intelligenza nell’affrontare il nemico.
Altra verità è che non è mai
stata un’usanza dell’esercito americano di avere reparti di cecchini, infatti
il cecchino è un “invenzione” del mondo tedesco, usata dall’Impero
Austro-Ungarico e dalla Germania durante la 1° Guerra Mondiale, e continuata
poi con la 2°, i tedeschi la usarono per colmare il divario numerico che c’era
fra loro ed il numeroso esercito degli Alleati.
In pratica a subirne le maggiori
vittime da parte di quelli che venivano considerati codardi cioè i “Cecchini”
furono gli americani, che subirono la stessa sorte in Vietnam, l’esercito
americano cerco di colmare il gap con delle formazioni di cecchini, ma vennero
poi dismesse negli anni 60, fu Reagan che a fine anni 80 fece riaprire i
reparti Navy Seal con l’addestramento dei cecchini.
Moore ci dice che non bisogna
comunque fare un elogio di chi invade un paese e ammazza le persone in modo
“codardo” e di nascosto. Difatti le critiche peggiori le ha ricevute dai membri
repubblicani, fra cui i soliti Sarah Palin e …, che alla domanda se era andato
a vedere il film rispose di no, gaffe già fatta nei confronti di un film di
Moore, che aveva condotto un’azione di boicottaggio del film e alla risposta se
almeno prima di parlarne male lo aveva visto rispose con un no, Letterman lo
invito gentilmente a guardare un film prima di giudicarlo!
Il Fatto
Siamo arrivati al punto di non riuscire più a giudicare un film per quello che in realtà è! Il cinema è nato come tutte le arti come fonte di intrattenimento per il pubblico e come ci fermiamo ad ammirare un’opera d’arte dovremmo fare così con un film, guardarlo per quello che realmente è, un’opera d’arte.
Questo ovviamente non sempre è possibile, io
sono andato a vedermi American Sniper e non ci ho trovato nessuna traccia di
propaganda o di inno al protagonista, Clint veniva da una serie di film non
proprio di grande successo, questo film è una specie di ritorno alla grandezza
dai tempi di un altro suo bel film “Invictus”(Film su Nelson Mandela), qui non fa altro che
raccontare la biografia di un cecchino, ed è da sempre che il cinema si interessa a
biografie soprattutto quando toccano nervi scoperti nel pubblico, come in
questo caso.
Ma il pubblico come i suoi gusti dall'invenzione del cinema ad adesso naturalmente è cambiato, avessi
sentito parlare di come era girato bene/male il film, suggerimenti o
critiche, per esempio io l’ho trovato un buon film, addirittura uno dei migliori dell’anno, ma aggiungerei che sarebbe stato meglio se nella storia si fosse concentrato di più
sullo scontro fra Chris ed il suo avversario in Iraq (un cecchino siriano di nome
Mustafa), che è stata la parte più
bella ed interessante del film, rispetto a tutto il racconto che forse per la lunghezza fa
perdere un interesse nel film. Non ho letto e sentito niente di tutto questo, il film
ha fallito non come opera d’arte, ma come accoglienza da parte del pubblico, per me un
film si è giusto che facesse parlare e discutere, ma quando nessuno è tealmente interessato alla storia del film in sé ma è concentrato unicamente alle sue idee o a quello che pensa che sia, il film purtroppo
per quello che era non ha raggiunto il suo obbiettivo, questo
per un’opera d’arte è grave.
Ma la colpa è molto di più dei
media e in parte del pubblico che non è più pronto a riceve la settima arte,
per film di solo intrattenimento può anche funzionare, ma per questo tipo di
film no, si guarda un film aspettandosi che la propria idea del film si
riconosciuta, chi è andato a vederlo con l’idea che fosse un film su un grande
eroe che ha difeso la libertà dal terrorismo ne è uscito convinto, lo stesso
per chi è andato a vederlo pensando a propaganda militare, ma cazzo! Io non
vado al cinema aspettandomi che Clint mi inserisca scene che mi dicano che la
guerra è brutta, ma grazie al cazzo! Lo so che la guerra è brutta, siamo
arrivati al punto che per pensarla così dobbiamo perdere i nostri cari sotto le
bombe? Mentre lo guardavo non mi aspettavo che ci fossero scene inneggianti
alla guerra, io vado al cinema e mi guardo un film, non mi sembra difficile.
Non mi aspetto che qualcuno mi
confermi la mia idea o che me ne dia una, mi aspetto più che mi dia input su
una possibile discussione, discutere le proprie idee non è brutto, il confronto
è importante per le proprie idee! il pubblico va al cinema e si aspetta che
qualcuno gli dica come pensarla? Non guardo i Cinepanettoni aspettandomi la
frase che cambi la mia vita, gli guardo perché mi fanno ridere, è ovvio che non
sono capolavori, ma è facile criticarli! Poi ti giri e chiedi se qualcuno a visto
“L’Albero dei Zoccoli” o “Morte a Venezia”. Il silenzio più totale.
Un film comico deve essere
guardato come tale e uno di guerra come tale, dobbiamo finirla di andare al
cinema e aspettarci altro che quello che vediamo. Fare un film non è una cosa
facile (E qualcosa gli Oh!Rizzonti! Lo sanno bene! ;-), sarebbe di grande
rispetto giudicare un film su quello che vediamo e non sempre sulle nostre
idea, facendo così daremo il giusto riconoscimento a chi lavora nel mondo veramente nel mondo del cinema.
Nessun commento:
Posta un commento