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martedì 9 febbraio 2016

Del Nostro Peggio - L'Eugenetica Nazista


Con questo articolo inauguriamo una pseudo rubrica (Anche se non so cosa sia e visto che ne abbiamo così poche, ma così poche…) Sui più grandi orrori che l’uomo ha compiuto nella sua storia, il periodo “migliore” è da considerarsi il 900, un secolo in cui l’uomo è progredito in tutti i campi, persino nell'arte del fare del male, riuscendo a tirare fuori tutto il suo disumano e proiettarlo su altri esseri umani, superando i limiti che ancora bisognava superare, anche se non ce n’era assolutamente bisogno.
Il 27 gennaio scorso come voi ben sapete è stata celebrato la “Giornata della Memoria”, non vorrei entrare nel discorso, tenendo conto della buona fede degli “organizzatori” e della giusta causa della commemorazione, bisogna ammettere che è finita per essere un ricordo di parte, ovvero sembra che venga ricordata una sola parte di quello che è stato l’orrore del nazismo, dimenticando quante altre furono le realtà che subirono lo stesso destino, sotto il Nazismo e sotto altre dittature, con questo vorrei dare voce anche gli “azionisti di minoranza”, vorrei lasciare in memoria ai miei figli e a chi verrà, il ricordo di tutte le vittime, senza distinzione.

Cosa c’è Stato Prima dell’Olocausto?
Il Nazismo non ha mostrato il peggio dell’umanità solo in occasione dell’Olocausto, ma ha iniziato molto prima, fin dal 1933, anno del suo arrivo al potere in Germania, con un programmino “leggero, leggero”, chiamato “Igiene Razziale” o più specificatamente "Eugenetica Nazista".
L’igiene razziale è un elemento centrale dell'ideologia hitleriana fin dagli inizi, Hitler provò per tutta la vita una violenta repulsione per l'handicap mentale e la deformità fisica, attratto com'era dai canoni di bellezza e purezza (Forse derivanti dal suo reputarsi "artista", per chi non lo sapesse Hitler agli inizi dipingeva), il nazismo degli esordi aderì alle idee dell’Eugenetica, che per dirla in breve è una disciplina distorta derivante dalle teorie del darwinismo sociale, volta a migliorare la specie umana attraverso la selezione dei caratteri genetici ritenuti positivi (eugenetica positiva) e l'eliminazione di quelli negativi (eugenetica negativa), dal pensiero che solo i più forti sopravvivono all'evoluzione, in Germania la discussione si appoggiava su concetti di “Razzismo scientifico” secondo i quali il Volk (traducibile in “comunità popolare” ed inteso come insieme degli individui legati da caratteristiche razziali e culturali) avrebbe dovuto sopravvivere e migliorarsi come collettività anche a discapito, dei diritti dell'individuo, per arrivare al “Super-Uomo”, ovvero la tanto acclamata Razza Ariana, che avrebbe prevalso sulle altre, non solo con l’evoluzione naturale, ma con un piccolo aiutino: “Se non lo fa la natura lo facciamo noi” eliminando la parte più debole della razza per preservare solo i valori positivi, ecc…
Sotto l’odio nazista finirono non solo chi non la pensava come loro, come gli avversari politici (Di sinistra, comunisti, ecc…), ma anche i socialmente più deboli: i disabili che Hitler definiva come coloro:

“Che si insudiciano di continuo, 
che mettono i loro stessi escrementi in bocca”

Nel suo capolavoro della narrativa tardo-tedesca qual è il Mein Kampf (1925-1926) Hitler definì chiaramente le sue idee in merito, nel capitolo “Lo Stato” tutto dedicato alla visione nazionalsocialista di come una nazione moderna avrebbe dovuto “gestire” il problema:

“Chi non è sano e degno di corpo e di spirito, non ha diritto di perpetuare le sue sofferenze nel corpo del suo bambino. Qui, lo Stato nazionale deve fornire un enorme lavoro educativo, che un giorno apparirà quale un'opera grandiosa, più grandiosa delle più vittoriose guerre della nostra epoca borghese”
Capito!? 

mercoledì 14 ottobre 2015

Nobel Poco Nobel

Come abbiamo visto nel post precedente, molti grandi scoperte e molti grandi personaggi sono passati inosservati dagli assegnatari del Premio Nobel, ma in altri casi, si spera sempre in buona fede, il premio è stato assegnato a personaggi poco degni dell’autorevolezza di questo premio, ovviamente non è una questione di giudizi, c’è una spiegazione; Per chi non c’era, per chi inseguiva una sua chimera o rassegnava le dimissione come sindaco ecco una lista di Nobel poco degni.

William Shockley (1910-1989)
William Shockley, fu premiato con il Nobel per la Fisica nel 1956 per l'invenzione del Transistor (dispositivo a semiconduttore largamente usato sia nell'elettronica analogica che nell'elettronica digitale), assieme a John Brandeem e Walter Brattain. Ma nella vita privata William aveva una passione un po’ strana, oltre ad essere un grande scienziato era un razzista; Oltre ad non compiuto studi formali nei campi della genetica e della biologia Shockley si dedicò a propagandare idee razziste ammantate di pseudoscienza, fra quali mettere in guardia contro l'"Evoluzione regressiva" dovuta al fatto che i neri, a suo dire intellettualmente inferiori, si riproducevano a tassi maggiori di noi bianchi; La soluzione è di tipo abbastanza nazista ovvero propose di abolire il sistema di welfare e sostituirlo con incentivi finanziari alle persone "Geneticamente svantaggiate" che accettassero di farsi sterilizzare.

Fritz Haber (1868-1934)

Fritz Haber vinse il Nobel per la Chimica del 1918, lo scienziato tedesco di cui vi abbiamo già parlato in questo post, vinse il Nobel per aver messo a punto un metodo per sintetizzare da idrogeno e azoto l'ammoniaca da utilizzare come fertilizzante. La scoperta portò a un aumento delle rese agricole in tutto il mondo, e Haber fu celebrato come colui che aveva "Ricavato pane dall'aria"; Peccato che si prodigo negli studi arrivando ad un’altra invenzione, lo “Sterminio Industrializzato”, l’industria chimica al servizio della guerra, la pietra miliare della “Guerra Chimica”.

Kary Mullis

Kary Mullis vincitore del Nobel per la Chimica nel 1993, si compiace di essere un anticonformista, una voce fuori dal coro nella comunità scientifica. Scrisse nella sua autobiografia, intitolata Dancing Naked in the Mind Field "Ballando Nudo nel Campo della Mente", Mullis canta le lodi dell'astrologia, descrive un possibile incontro con una specie aliena (che a lui appare sotto forma di un luccicante procione parlante), e ammette senza pentimenti di aver fatto ripetuto uso di LSD; Fin qui strano ma accettare questo di un scienziato matto, ma Mullis arriva a negare quelle che la comunità scientifica riconosce come le effettive cause dell'AIDS; Grazie alla fama ottenuta con il Nobel, lo scienziato ha dato voce alle teorie del microbiologo Peter Duesberg, secondo cui il virus HIV è innocuo e l'AIDS è dovuto solo all'uso di droghe ricreative e degli stessi farmaci anti-HIV.

Nils Gustaf Dalén (1869-1937)

Nils Gustaf Dalén fu assegnato il Nobel per la Fisica nel 1912, forse meno meritato della storia, lo studioso svedese fu premiato per aver messo a punto il Solventil (Una valvola solare che regolava l'illuminazione a gas nei fari, spegnendoli  automaticamente al sorgere del sole e riaccendendoli di notte o in caso di nebbia o di tempo nuvoloso), invenzione utile per la navigazione ma non una rivoluzione nel mondo della fisica, se si considera che nello stesso periodo Max Planck e colleghi stavano ponendo le basi della meccanica quantistica, il perché di questo Premio è dato probabilmente perché i membri assegnatari non riuscivano a mettersi d’accordo su altri candidati, ed ecco che in seguito trapelo che l'Accademia intendeva assegnare un premio congiunto nientemeno a Thomas Edison e Nikola Tesla per i loro pionieristici studi sull'elettricità (E sti cazzi!), ma c’è un perché anche per questo, premiarli congiuntamente non sarebbe stato possibile per i dissapori fra Tesla ed Edison a causa della lite di natura economica, ma come insegna la storia fra i due litiganti la spuntò lo svedese che si occupava di fari.

martedì 21 luglio 2015

Il Primo Grande Attacco con Armi Chimiche nella Storia

Cent'anni fa nel corso della Prima Guerra Mondiale venne eseguito da parte di un esercito il primo attacco con Armi Chimiche, per spiegarlo bisogna capire cosa c’entra un Premio Nobel, il gas al Cloro e la Prima Guerra Mondiale? Per chi non c'era, per chi c'era a scuola ma non gliel'hanno spiegato, per chi inseguiva una sua chimera o per chi tentava di salvare l'Europa cosa accade cent'anni fa e come nacque la prima guerra chimica.

Quest’anno si celebrano molte ricorrenze legate al centenario della Prima Guerra Mondiale, per tutte le nazioni è già il secondo anno, per l’Italia è l’entrata nella guerra, creduta come "guerra lampo" ma si trasformo ben presto in una guerra di posizione o meglio conosciuta come guerra di Trincea, in tutto questo il 22 aprile del 1915 avviene il primo attacco da parte di un esercito contro un altro con l’utilizzo di armi chimiche, se prendessimo tutta la storia potremmo scoprire che non è veramente il primo! Ma diviene il primo se si guarda l’entità dell’attacco, il materiale bellico utilizzato e le conseguenze che questo avvenimento ebbero nella storia successiva dell’umanità.

Ma per parlarne dobbiamo fare un passo indietro e introdurre un personaggio maledetto, il sig. Fritz Haber. Lo chiameremo in amicizia Fritz e vi spieghiamo cosa c’entra, Fritz nasce a Breslavia (Breslau) in Polonia il 9 dicembre 1868 da una famiglia di ebrei galiziani, il padre è un imprenditore chimico, in un epoca molto importante per le scoperte nel campo della scienza e per gli utilizzi diretti nell'industria, un epoca simile a quella della tecnologia per noi adesso, Fritz cresce in un mondo in fermento di ideali e di interesse per la scienza, lavora prima nell'impresa del padre, poi frequenta l’università e diviene successivamente uno stimato luminare in Germania, si trasferisce a Karlsruhe e fra il 1894 e il 1911 sviluppa assieme a Carl Bosch il processo di sintesi dell'ammoniaca ad alta temperatura e pressione, a partire da idrogeno e azoto con ferro come catalizzatore, meglio conosciuto come processo Haber-Bosch, che gli farà vincere il premio Nobel per la chimica nel solo nel 1918 con la motivazione "per la sintesi dell'ammoniaca dai suoi elementi".
Fritz ottenne dal successo del suo metodo onori accademici e un prestigio indiscutibile proprio in un periodo in cui il mondo europeo era in subbuglio, nel 1914 la Germania entrò in guerra con l’idea di una giovane nazione che reclamava il suo posto d’onore fino ad ora concesso ad altri nella storia dell’Europa, doveva essere per la Germania ma anche per alleati e nemici una guerra lampo (in tedesco Blitzkrieg), 6 mesi passarono e nessuno sembrava poter vincere la guerra ma neppure strappare all'avversario 1 metro di più senza il bisogno di perdite di vite umane, un metro divenne un kilometro; La Germania si ritrovava effettivamente in una sacca, ad ovest i francesi, ad est l’Impero Russo, a nord l’embargo navale britannico, a complicare la situazione fu il quasi esaurimento degli arsenali che erano stati programmati per una guerra lampo e non per un conflitto che sarebbe durato gli anni, l’efficiente embargo navale britannico complicava l’arrivo di rifornimenti di salnitro cileno utilizzato per la produzione di esplosivi.
In questi anni Fritz si era distinto per le sue ricerche e per i suoi modi lavorativi di efficiente organizzazione, dirigeva Istituto Kaiser Wilhelm, il cui scopo era di competere con gli istituti americani di ricerca, per questi motivi era ben visto dagli organi governativi e aveva stretto amicizie importanti, di Fritz sappiamo che era un nazionalista molto convinto, ma non siamo in grado di sapere a cosa stava andando in contro con i suoi studi, il nazionalismo è sempre stato diffuso e causa di molti mali e di molte guerre per le nazioni, possiamo altre sì supporre che Fritz non fosse cieco all'urlo disperato di una nazione che come le altre stava perdendo figli, padri, fratelli, insomma un sacco di vite umane, questo non possiamo saperlo ma quello che sviluppò in seguito fu di grave entità.
Ovvero gran parte delle nazioni lavoravano solo ed esclusivamente in connessione con la guerra, come le industrie anche molti menti luminari lavoravano sviluppando progetti per l’industria bellica, in molti pensavano ad un arma che poteva cambiare e ribaltare le sorti di una guerra statica, c’era chi pensava ad armi più grandi, armi più grandi uguale più morti, più morti uguale esercito più debole, Fritz penso più in grande la sua arma non era sviluppare un arma più grande ma bensì un’arma più subdola! Il processo che aveva sviluppato per la sintesi dell’ammoniaca poteva con modifiche e miglioramenti in accordo con la più grande industria chimica del paese la BASF, colmare la disparità di armamenti rispetto al nemico ed avere un’arma che non solo poteva portare morte, ma era un’arma che incuteva timore, elemento per gli avversari di shock e terrore, uccidere, invalidare permanentemente, far arretrare e disgregare il nemico in modo che non potesse riorganizzarsi per difendere le posizioni; Con queste tesi Fritz convinse personalità importanti dello Stato Maggiore e del governo.

martedì 30 giugno 2015

Chi Era NOF4?

Chi era ma soprattutto è realmente esistito NOF4? Per chi c'era, per chi inseguiva una sua chimera, o per chi stava pensando a come pagare il debito della Grecia, fra realtà e fantascienza la storia di NOF4 ovvero Oreste Fernando Nannetti.

La versione “ufficiale” ci racconta che Oreste nasce a Roma il 31 dicembre 1927, figlio di padre ignoto prende il cognome della madre, Concetta Nannetti, a un’infanzia difficile a causa della situazione famigliare e di un periodo storico non dei migliori, a 10 anni viene ricoverato per problemi psichici, di lui perdiamo le sue tracce sino al 1948, quando viene arrestato e processato per oltraggio a pubblico ufficiale, accusa che decade per “Vizio totale di mente”, trascorrerà i successivi anni nell'ospedale psichiatrico di Santa Maria della Pietà a Roma, prima di essere trasferito, nel 1958, nell'ospedale psichiatrico di Volterra in cui rimbalzerà dalla sezione giudiziaria a quella civile varie volte, fino alla chiusura definitiva dell’ospedale con la legge Basaglia nel 1973.
Ma cosa volevano veramente nascondere o non fare conoscere al mondo che Oreste sapeva!?
Bella domanda, la risposta ce l’ha data lui stesso nelle varie lettere scritte, in cui si firma con vari pseudonimi: Nano, Nof, Nof4.

“Io sono un astronautico ingegnere minerario, colonnello astrale, scassinatore nucleare, "Nannettaicus Meccanicus”, santo della cellula fotoelettrica”.
Si può leggere alternativamente la sigla Nof come "Nannetti Oreste Ferdinando", "Nucleare Orientale Francese" o "Nazioni Orientali Francesi".
Nel suo periodo di detenzione per nascondere la verità, Oreste non si arrenderà e riempirà i muri di graffiti, arrivati fortunatamente a noi e da questi possiamo sapere di più sull’astronautico ingegnere minerario:

“Il vetro le lamiere i metalli il legno le ossa dell’essere umano e animale e l’occhio e lo spirito si controllano attraverso il riflessivo fascio magnetico catotico”;
“Grafico metrico mobile della mortalità ospedaliera 10% per radiazioni magnetiche teletrasmesse 40% per malattie varie trasmesse o provocate 50% per odi e rancori personali provocati o trasmessi”;
“Amo il mio essere materiale come me stesso”.

Ce ne sono molte altre di queste scritte, alla chiusura dell’istituto grazie alla legge Basaglia, venne riconosciuto di valore le opere di NOF4, un “libro graffito” lungo 180 metri per un’altezza media di due, inciso con fibbie di panciotto parte della divisa, i testi di Nannetti raccontano di conquiste di stati immaginari da parte di altre nazioni immaginarie, di voli spaziali, di collegamenti telepatici, di personaggi fantastici, poeticamente descritti come alti, spinacei, naso ad Y, di armi ipertecnologiche, di misteriose combinazioni alchemiche, delle virtù magiche dei metalli, ecc. In seguito, fornito di carta e penna, produrrà circa 1.600 lavori divisi su 1700 pagine, ora andati distrutti dopo la sua morte avvenuta il 24 novembre 1994, per le norme vigenti che non permettevano una sua conservazione in mancanza di eredi, ma tutti i documenti furono fotocopiati in tempo e raccolti nel volume “N.O.F. 4 Il Libro della Vita”.
Il suo lavoro, la sua testimonianza ha rischiato di sparire distrutta dal degrado in cui versa l’istituto ormai abbandonato, si stima che siano rimasti di tutto solo 53 metri; Con questo NOF4 è divenuto uno dei capostipiti italiani dell’Art Brut ovvero arte spontanea che non deve essere per forza collegata ad un insieme più grande, di questa corrente possono far parte qualsiasi persona perché non vi è bisogno di essere per forza artisti o maestri.

Ok, dopo aver letto la sua storia, dopo aver letto alcuni estratti della sua produzione, avete ancora bisogno della risposta? Non possiamo saperlo con certezza, crediamo a molte più cose e persone senza senso, perché non dovremmo credere a questo!? A me non importa saperlo perché a me piace in fondo credere che NOF4 sia stato semplicemente un astronautico ingegnere minerario, colonnello astrale, scassinatore nucleare......

mercoledì 13 maggio 2015

Le Guerriere di Kobane

Perché una galleria di guerrigliere su un blog pacifista?
Forse dovremmo puntare a una galleria di foto con donne mezze nude (Che tanto a voi che le guardate, non ve la daranno mai lo stesso!) o ad una bella galleria di simpatici e teneri gattini (Magari con Salvini e Grillo), invece noi oggi vi mostriamo le "Guerrigliere di Kobane", sono ragazze e donne, che lo ammetto mi hanno conquistato, ma non sono il solo, anche l'ISIS, che se le vista brutta, dovendo abbandonare in ritirata la città quasi conquistata di Kobane.


Quella di Kobane non sarà ricordata di certo come una vittoria militare delle più grandi, nemmeno come la vittoria finale sulle milizie ISIS, che tuttora sembrano ottenere successo in Siria e in Libia, ma di sicuro ha avuto un forte impatto sull'occidente e sul mondo mediorientale, non dei più forti ma di sicuro hanno espresso una delle immagini migliori degli ultimi anni, compreso nel mondo femminile.
Per capire il perché di tutto questo, dobbiamo partire dalla storia della difesa contro le milizie dell'ISIS a Kobane, per questa difesa si è mobilitato un intero popolo, non solo, a differenza di alcune vicende passate, è stato fondamentale l'impiego delle donne, perché delle donne? Perché i soli uomini non sarebbero bastati a contrastare un'esercito numericamente più numeroso di loro, ma non è il tutto perché combattevano anche contro un'esercito ben addestrato e pronto ad azioni di guerra, la loro forza nella difesa della loro terra viene dalla stessa sostanza che ha portato uomini e donne ad imbracciare il fucile e vivere periodi difficili di stenti per combattere le forze nazifasciste in Italia dal 1943 al 1945, la stessa forza ed energia della Resistenza possiamo vederla oggi attraverso le loro gesta.

Il perché di tanta bellezza?
Il perché queste donne le abbiamo già viste nelle foto delle donne che si impegnarono nella Resistenza in Italia, ed in altri paesi contro le forze nazi-fasciste. Alla fine il mondo se né accorto della loro esistenza, che hanno in modo definitivo cambiato i rapporti femminili nel mondo Medio Orientale ma soprattutto dato un'immagine positiva rispetto all'immagine inutilmente propagandista dell'ISIS. Le donne sono capaci di questo e di molto altro!
Come le immagini delle guerriere Amazzoni, che ci hanno sempre affascinato per bellezza e forza, sempre rimanendo donne, questa gallery è per voi!

P.S. Lettera di una guerrigliera curda di Kobanê a sua madre.
Per queste immagini ringrazio l'account twitter di @luigidegennar, che dall'inizio dell'assedio di Kobane ha sempre informanto puntando i riflettori su questa storia e su molte altre, un consiglio se volete saperne di più è di seguirlo!

domenica 26 aprile 2015

Bella Ciao

Per chi non c’era o inseguiva un suo default, ecco la breve storia della canzone che è divenuta un simbolo della storia della Resistenza e della Liberazione in Italia e come continua ad avere un grande seguito anche fuori dall'Italia come canto di protesta.


In Italia è uno dei canti popolari più famosi e fra i più cantati, anche se attorno a questo brano ne è nata una gran speculazione, accusato di essere un inno di una sola parte della Resistenza o di una parte politica, e non di essere un brano facente parte del nostro patrimonio storico e culturale.
Come tutte le canzoni popolari è un insieme di musica e parole, fatta di tagli e cuci, tramandata solo per via orale con innesti probabilmente di circa un secolo prima e con origini che mescolano origini piemontesi, trentine e venete, di cui il potenziale autore è ignoto, ma la sua origine nella versione attuale che noi conosciamo è documentata in una zona ben precisa, in Emilia e nelle zone appenniniche, luoghi dove si rifugiavano i partigiani durante la resistenza.
Poté essere cantata pubblicamente solo dopo la Liberazione, ovvero dopo il 25 aprile e divenne un inno all’Antifascismo, la sua ulteriore popolarità la deve ad un episodio avvenuto nel 1947. a Praga al Primo Festival Mondiale della Gioventù, la canzone cantata con molta probabilità da membri partigiani che parteciparono alla rassegna, piacque molto e ne fu ripresa e tradotta in varie lingue per essere capita anche in paesi di lingua non italiana, quella più famosa e più usata rimane ancora adesso la versione in italiano.



La sua forza non è quella di essere un semplice canto popolare, a differenza delle altre ha avuto una carica, una forza di lotta e di sentimento che hanno segnato la lotta alla libertà di un popolo contro una dittatura; Ed ha potuto mantenere un fascino intatto fino ai giorni nostri, nel corso degli anni ha visto l’avvicendarsi di artisti come Yves Montand, Giorgio Gaber, Modena City Ramblers, ma non ha mai avuto una vera e propria versione ufficiale, essendo patrimonio di tutti, può essere cantata da tutti, non è legata ad un solo artista, è una canzone libera.

Nel corso di questi 70 anni ha trovato un’ulteriore vocazione come canto di Resistenza contro ogni forza oppressiva e senza essere vista come inno di una parte politica ma un inno che può essere cantato da una persona piuttosto che un gruppo, divenendo canto di protesta, come possiamo vedere gli esempi sono molti, è stato utilizzato nel 2002 facendo molto scalpore all’epoca dal conduttore Michele Santoro in sua risposta all’Editto Bulgaro di Berlusconi che portò successivamente lo stesso Santoro, Biagi e Luttazzi fuori dalla Rai; Altri eventi che ne determinano il successo sono avvenuti negli anni successivi, lo hanno utilizzato durante le proteste dell'ottobre 2011, il movimento "Occupy Wall Street"; Il candidato socialista Francois Hollande lo ha scelto per concludere un suo discorso in occasione delle elezioni presidenziali 2012; Fra i giovani turchi durante l’occupazione della Piazza Taksim di Istanbul e in tante altre città turche nel 2013;

Durante le manifestazioni studentesche ad Hong Kong dal movimento divenuto famoso col nome"UmbrellaRevolution", proteste contro il governo filo-cinese;

Nelle piazze in Grecia contro l’austerità in appoggio al neo-eletto governo Tsipras; O nella struggente versione con violino cantata a dall'attore e comico francese Christophe Aleveque durante il funerale laico del fumettista Bernard Verlhac detto "Tignous" una delle vittime della strage avvenuta al settimanale satirico francese Charlie Hebdo.

venerdì 24 aprile 2015

Il Genocidio Armeno

Che cosa c’entrano gli Armeni, i “Giovani Turchi", un Genocidio “Mai Avvenuto”, Papa Francesco ed il Negazionismo Turco? Se ve lo siete perso, per chi non c’era o inseguiva una sua chimera ecco un riassunto sul Genocidio Armeno.

Memoriale del Genocidio Armeno (Yerevan, Armenia)

Tanto per ricordarlo domani in Italia verrà commemorato il 70° Anniversario della Liberazione dell’Italia dalle forze nazifasciste da parte delle forze partigiane, ma oggi venerdì 24 aprile viene celebrata un’altra commemorazione, non di gioia ne di liberazione, ma bensì una giornata per celebrare la memoria del genocidio che ha coinvolto la popolazione armena esattamente 100 anni fa.

Il Primo Massacro

La storia di questo crimine contro il popolo armeno e contro l’umanità da parte dell'Impero Ottomano è avvenuta in due periodi distanti fra loro, la prima di molto antecedente al 1915, bensì al 1890, alla prima ondata di propaganda anti armena sostenuta dal governo ottomano a cui seguì una rivolta del popolo armeno, la conseguenza fu una strage perpetrata dall’esercito ottomano a fianco dei curdi in cui si calcola persero la vita 50.000 armeni.

Il Secondo Massacro

Nel periodo che precede il 1915 in Turchia nell’ormai debole Impero Ottomano (che cesserà di esistere 7 anni dopo, nel 1922) si era insediata al potere il partito di quelli che successivamente verranno definiti come i “Giovani Turchi”, nella loro politica vi era l’interesse a resuscitare quell'Impero per farne una potenza alla pari delle potenze europee; Storicamente la seconda ondata avvenne anche a causa di una paura che il popolo armeno potesse allearsi con la Russia per destabilizzare il fragile impero, ma si può ben pensare che vi fosse un ideologia oscura ben oltre, una possibilità di riportare ai fasti l’impero anche con l’espansione territoriale ed in questo territorio l’unica etnia possibile era quella turca, non vi sarebbe stato spazio per qualsiasi altra etnia e religione diversa da quella turca e mussulmana, altre etnie subirono attacchi da parte dei giovani turchi come i greci e gli assiri, l’ideologia della razza superiore in versione “ante-litteram”, in anticipo su zio Adolf;  Così ne segui una prima repressione nella regione della Cilicia nel 1909 in cui persero la vita 30.000 armeni, a seguire le potenze come Francia e Russia cercarono infatti di prendere contatti con i maggiori rappresentanti della comunità armena per incitare il popolo già gravemente provato ad una rivolta contro l’impero, ma nella notte tra il 23 e il 24 aprile 1915 avvenne un’operazione poi ripetuta e divenuta tragicamente famosa in Germania come la “Notte dei Cristalli”, in quest’operazione venne deportata l’intera élite culturale armena di Costantinopoli (Istambul), di cui facevano parte più di mille intellettuali armeni tra cui giornalisti, scrittori, poeti e politici; Sistematicamente il massacro andò avanti più a Oriente, nelle terre abitate da millenni dal popolo armeno, uccidendo gli uomini e deportandone i bambini e le donne nel deserto siriano, dove morirono per la fame e per la sete o ancora peggio morti con la tortura, una di queste era inchiodare i ferri da cavallo ai piedi dei poveri bambini. Gli storici si trovano concordi nell’asserire che il bilancio finale di questo genocidio è di 1.200.000 persone, una cifra che oscilla fra il bilancio asserito asserito dalla Turchia che è di 200.000 persone e quello armeno che è arrivato a contarne ben 2.000.000.

Il taglio delle teste non è brevetto ISIS.
Negazionismo
Anche in Turchia nel 1915 pagavi con la vita l'essere cristiano, la morte per delle donne armene colpevoli d'essere cristiane,
al confronto l'ISIS fa tenerezza.

Perché ne parliamo, credo che semplicemente perché è stato per lungo tempo come fatto storico di grossa portata totalmente ignorato, per via che l’evento è stato stupidamente catalogato come un’avvenimento in seno alla Prima Guerra Mondiale (di cui ricorre anch'esso il centenario), così ci si perde nella guerra e non si fa il punto sul fatto che qui di guerra non vi era nulla, ma fu perpetrato un brutale genocidio da parte di un esercito contro una popolazione totalmente inerme; Oltre alla Prima Guerra Mondiale è stato poi offuscato dal Genocidio dei Genocidi, quello antisemita perpetrato dalle nazioni nazifasciste e conosciuto da chiunque, ma basterebbe la cifra di 1.200.000 persone per portarci a riflettere che non è una sciagura da poco, lungi da fare la classifica dei genocidi il nostro obiettivo è affermare la gravità di una delle prime grandi tragedie dell’umanità nel 900.
L’ultimo decennio ha portato con sé anche un nuovo vento di presa di coscienza da parte dell’umanità di questa tragedia, difatti ultimamente sempre più spesso viene citato, ultimo Papa Francesco che il 12 aprile nella messa di commemorazione della tragedia nella Basilica di San Pietro ha pronunciato la temibile parola: “Genocidio”, né è derivata una vera e propria strigliata al Papa dall’attuale governo Turco per l’aver utilizzato una parola del genere. Perché temibile?
Perché è da un secolo che il governo Turco continua a rinnegare l’avvenuto genocidio a danni del popolo armeno, al massimo come successo qualche anno fa, l'attuale premier Recep Tayyip Erdogan ha fatto delle scuse, molto generiche, nei confronti delle persone di tutte le etnie e religioni uccise in quelli che ha definito dei semplici e banali “incidenti” del 1915, in pratica un “So ragazzi!” riferito ai Giovani Turchi esecutori del genocidio, anche se l’attuale governo turco non si è macchiato di questo genocidio resta il fatto che sempre più insistentemente vuole preservare un’aurea di beatitudine e verginità nella storia moderna della Turchia, lo fa apertamente e senza mezzi termini, sicché sembra destare molta paura alle altre nazioni che riconoscono l’avvenuto genocidio.
Il governo italiano lo ha fatto nel lontano novembre 2000, a cui si aggiungono moli stati europei ed americani con un totale di 21 stati; Ieri il cancelliere tedesco Angelona Merkel ne annuncia a sorpresa il riconoscimento da parte della Germania (Eh sì i diritti intellettuali vanno riconosciuti!), mentre la Casa Bianca nonostante il parere favorevole del Senato evita di usare la parola “Genocidio”, fa molto rumore!

Esecuzioni pubbliche, non esisteva ancora Youtube.

Dopo questo nostro articolo se foste interessati a saperne di più potete contare sul dettagliato resoconto fornito da Rafael de Nogales Méndez, ufficiale di origine venezuelana che ha servito nell'esercito ottomano nel periodio del genocidio, nel libro “Quattro Anni Sotto la Mezzaluna”; Il cinema con opere come “Ararat” e “La Masseria delle Allodole” di Paolo e Vittorio Taviani tratto dall’omonimo romanzo; Anche in musica è possibile trovare testi che trattano della vicenda del gruppo “System of a Down” i cui membri hanno in comune la triste perdita di familiari, essendo di origini armene.

Le seguenti immagini potrebbero urtare la vostra sensibilità, siete avvisati!



























































Peace and Love 

venerdì 27 marzo 2015

Siria, 4 Anni Dopo

A marzo sono passati ben quattro anni dall’inizio del conflitto, tutto inizia il 6 marzo del 2011 a Dar’a dove un gruppo di ragazzi scrive sul muro “Il popolo vuole rovesciare il regime”, “È il tuo turno, dottore” (Messaggio rivolto ad Assad, laureato in oftalmologia) definiamolo come una ragazzata, ma non per la polizia di quello che era e rimane un regime, anche se noi in Europa preferiamo sorvolare quando sono nostri patner commerciali e militari! Il giorno dopo difatti la polizia riempie la scuola e finisce per prelevare casa per casa i ragazzi colpevoli a loro dire della bravata.
In tutta la Siria non sono i soli prima ad essere trattenuti dalla polizia, per poi sparire senza dare più notizie alle famiglie, tante altre famiglie sono senza notizie dei propri cari. Dal mese di gennaio anche in Siria arrivano le immagini di quella che a posteriori fu chiamata “Primavera Araba” provenire dalla Tunisia all’Egitto, a seguito del rapimento dei ragazzi da parte della polizia e la crisi economica per la prima volta dopo molti anni il 15 maggio le piazze si riempiono di persone che manifestano pacificamente, ma le proteste vengono soppresse con violenza, la situazione precipita così velocemente, nel nord gruppi di persone assaltano le caserme e nell’esercito i soldati per non dover eseguire l’ordine di sparare sulla folla, disertano e si uniscono ai manifestanti.



Il 29 luglio un gruppo di ufficiali disertori, formano FSA (Free Syrian Army) l’Esercito Libero Siriano e scoppia la guerra civile, i ribelli trovano l’aiuto da paesi arabi, ricevendo armi, di tutta risposta il regime inizia l’uso di una forza sempre maggiore, tentando l’assedio della città di Homs divenuta capitale della rivolta, nel luglio del 2012 gli scontri arrivano fino alla capitale di Damasco.
Nel FSA senza un aiuto logistico esterno e senza una grande guida si verifica un lento disgregarsi di forze, nascono bande autonome che tentano di dividersi i territori non più sotto il controllo del regime, una di queste è il "Fronte al Nusra" formato nel gennaio 2012, con una forte componente di combattenti iracheni e divenendo il rappresentante di al Qaida, contro il consenso degli Stati Uniti che inseriscono il gruppo nell’elenco dei gruppi terroristici, l’FSA si allea con loro contro il regime, scelta errata che portò al Nusra a divenire il punto di riferimento contro il regime.
Nel 2013 la forza del FSA sembra giunta alla fine, sfiancata dalle lotte di leadership e dal vecchio alleato che si è trasformato in ISIS il regime siriano sembra avere la meglio, la situazione ad oggi vede il paese diviso in tre, il regime che ha mantenuto circa metà della Siria con la capitale Damasco, l’Isis che ne controlla l’altra metà con la sua capitale Raqqa e la maggior parte delle installazioni petrolifere del paese, che ne garantiscono delle entrate importanti; L’FSA controlla una piccola parte nel nord-ovest della Siria.



La situazione è da circa 2 anni in stallo, nel settembre del 2014 una coalizione internazionale guidata da Stati Uniti e Francia attacca tramite bombardamenti l’ISIS in Siria e in Iraq, non con grandi risultati dato la mancata presenza di un esercito, ma ha determinato la fermata della sua avanzata, in Iraq ha anche appoggiato l’esercito regolare iracheno e le milizie curde con ottimi risultati sul campo visto l’indietreggiamento dell’avversario, ma in Siria la situazione è più complicata e nessun gruppo di ribelli sembra godere la giusta affidabilità per gli Usa che tramite il segretario di Stato John Kerry ha dichiarato che gli Usa intendono a questo punto di totale stallo della situazione a trattare con Assad per trovare una soluzione alla guerra, già successo con l’aiuto di Russia nel tentativo di impedire l’utilizzo da parte del regime di armi chimiche poi cedute per la distruzione, anche se è difficile dire che non ne sia provvista in magazzino.
Unici al momento sono le milizie curde che dopo aver liberato dal regime siriano la città di Kobane e parte del nord della Siria è riuscita nella titanica impresa, senza l’aiuto della coalizione Usa e contro l’aiuto offerto di nascosto dalla Turchia agli avversari, di resistere alla potente avanzata dell’esercito ISIS, costringendolo a grosse perdite di uomini e materiali.


Da tempo è possibile imbattersi nell’account Twitter @HowManySyrians o “How Many More?” che da tempo twitta i nomi delle persone morte durante i quattro anni di conflitto in Siria, e nel giro di pochi giorni è arrivata ad identificarne 100mila, ogni mezzo minuto un nuovo nome viene twittato, ovviamente è un impresa ardua, i nomi sono ottenuti dal “Violation Documentation Center in Syria” (VDC), gruppo indipendente che si occupa di monitorare le violazioni dei diritti umani in Siria, e li confronta con “l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani”, un’associazione pro-ribelli che opera dal Regno Unito, ma sempre secondo l’Osservatorio Siriano le 100mila morti sono numeri molto più bassi della realtà, la cifra potrebbe essere superiore alle 200mila morti.
I creatori dell’account mercoledì 11 marzo si sono presentati davanti alla Casa Bianca leggendo  i nomi a voce alta. È impossibile farsi così un’idea della grandezza della sciagura siriana ma è un modo social per portare i riflettori del dramma siriano anche a chi spesso non si imbatte nei mezzi d’informazione per ignoranza o per disinteresse.


Gli Oh!Rizzonti! Nel loro piccolo auspicano sempre una possibilità che il conflitto possa trovare dopo quattro lunghi anni, una via per la Pace, ma ci rendiamo conto che il cammino sarà ancora lungo e difficile.


venerdì 20 marzo 2015

Cecchini, Storie di Morte

L’uscita del film "American Sniper", oltre ad avere acceso un sacco di polemiche in madre patria, ci da il motivo per parlarvi di cecchini, maestri nell’arte della guerra.

















Di Chi Stiamo Parlando?
La parola cecchino non sta nient'altro che a “Tiratori Scelti”, che sono gruppi addestrati facenti parte di eserciti regolari e non, eredi di quelli che un tempo nel medioevo furono i tiratori di balestra e che con l’arrivo delle armi a fuoco sono passati ai moschetti.
Il termine “Cecchino” è da ricercare nella storpiatura del nome di Francesco Giuseppe I d’Asburgo, imperatore dell’impero Austro-Ungarico, “Cecco Beppe” con cui gli italiani durante la seconda guerra d’Indipendenza soprannominavano i tiratori scelti dell’esercito austriaco.
Ma il loro utilizzo è cresciuto durante la Seconda Guerra Mondiale, usati per lo più dall’esercito tedesco per sopperire al numero limitato di soldati contro eserciti di gran numero molto più superiori come quello americano e russo.
Il loro utilizzo è poi passato maggiormente nelle popolazioni che dal 1945 ad oggi hanno cercato di difendere il loro paese e la sua popolazione da eserciti stranieri invasori e non.
Per quanto riguarda l’esercito degli Usa è stato duramente provato dai cecchini durante la Seconda Guerra Mondiale, si calcola che due terzi dei soldati uccisi dai tedeschi e dai giapponesi sono morti per mano dei cecchini, anche gli Usa avevano una scuola di cecchini che fu chiusa nel 1957 dall’allora presidente Eisenhower, finché Reagan non la riaprì nel 1987 ed utilizzati massicciamente nella guerra in Afghanistan del 2001 e in Iraq nel 2003.

Chi è Chris Kyle?
Chris Kyle (1974-2014) è stato il migliore cecchino della storia militare degli Usa, ha preso parte a quattro diverse fasi della guerra in Iraq del 2003, sopravvivendo a diversi attacchi nemici e vedendo morire molti dei suoi compagni. Quando tornò a casa soffrì di disturbo post-traumatico da stress (PTSD), una patologia che colpisce molti veterani di guerra (E che anche se non viene presa sul serio la situazione dei veterani ammalati è molto più grave di quello che si crede), lui riuscì ad uscirne e nel 2012 raccontò tutta la sua storia in un’autobiografia “American Sniper” che è stato un grosso successo ed ha venduto più di un milione di copie ed è stao il soggetto di un film che doveva realizzare Steven Spielberg poi passato a Clint Eastwood.
La sua “fama” deriva dall’Iraq dove per i combattenti iracheni Chris Kyle era uno dei nemici più temuti e odiati e fino a nominarlo simpaticamente al-Shaitan Ramadi (“il diavolo di Ramadi”), è stato infatti confermato che Kyle uccise un totale di 160 persone ed a oggi viene riconosciuto come il migliore cecchino della storia degli Stati Uniti, tanto che i ribelli iracheni misero su di lui una taglia di 80 mila dollari. Gli vengono attribuite azioni molto difficili, come quando uccise da una distanza di 2 Km un nemico che imbracciava un lanciarazzi. Un’altra volta uccise con un solo proiettile due ribelli che andavano sullo stesso motorino; La sua “fama” è nata fra il suo gruppo che ne riconosce la sua bravura e sul casco e sul giubbotto di tutti i compagni del suo plotone era disegnato lo stemma del Punitore (l’eroe-giustiziere Marvel che uccide i criminali senza rispettare nessuna legge). Kyle aveva ulteriormente personalizzato la sua divisa: aveva tagliato via le maniche della maglietta in modo da mostrare la croce rossa da cavaliere templare tatuata sul suo braccio “Perché tutti sappiano che sono un cristiano!”.
Al ritorno alterno guai con la giustizia all’impegno sociale nell’assistere i veterani tornati dalla guerra, fino all’incontro con un altro veterano, Eddie Routh che ne fermò per sempre la sua vita.

Simo Häyhä
Se guardiamo solo nella storia dell’esercito degli Stati Unini confermiamo che Chris Kyle è stato il suo più letale cecchino, ma c’è un altro cecchino che ne è stato di gran lunga se è possibile dirlo, il migliore.
Si tratta di Simo Häyhä (1905-2002) modesto agricoltore ed allevatore di bestiame nella Carelia Meridionale in Finlandia, chiamato alle armi per la Guerra d’Inverno (1939-1940) contro l’Armata Rossa, sul campo vi era difatti da un lato l’Urss che aspirava ad ammettere territori intorno a Leningrado, dall’altro la Finlandia la volontà nel non cedere di un passo ad un avversario molto più forte, il risultato fu la strenua resistenza dell’esercito finlandese inferiormente numerico e la fine con un armistizio che costò alla Finlandia circa il 10% del suo territorio, in tutto questo Simo si guadagno l’appellativo di “Morte Bianca”, raggiungendo il numero ufficiale di 542 vittime con il solo cecchinaggio ed ulteriori 200 con il mitra, per l’Armata Rossa divenne il nemico n.1 utilizzando i suoi migliori cecchini per dargli la caccia, riuscendo a colpirlo alla mandibola ma senza ucciderlo, divenne così un eroe per l’esercito finlandese.
La sua bravura nel suo mestiere stava tutta nella tecnica da lui utilizzata, colpiva senza mirino, riuscendo a raggiungere obiettivi a distanza di oltre 400 m. ritenendo che il mirino rendesse facile nella neve un avvistamento da parte degli avversari. Inoltre a differenza degli altri cecchini finlandesi che tiravano da sopra gli alberi Simo preferiva stare sdraiato sulla neve, resistendo a temperature che oscillavano fra i -20° e i -40°, vestendo sempre di bianco e tenendo la neve in bocca per non creare condensa.

In Buona Compagnia
Chris e Simo sono in buona compagnia:

Vasilij Grigor'evič Zajcev (1915-1991), militare e tiratore scelto sovietico che combatte nell’eroica resistenza di Stalingrado, fra ottobre 1942 e il gennaio 1943 uccise 242 persone confermate, ma si potrebbe aggirare sui 500. La sua storia inesatta è raccontata nel film “Il Nemico alle Porte”.






Lyudmila Pavlichenko (1916-1974), con questo esempio possiamo dire che in Urss venivano rispettate le pari opportunità, studentessa ucraina che si arruolò subito dopo l’invasione da parte delle forze dell’Asse, assegnata alla fanteria divenne una delle 2000 cecchine in forza nell’Armata Rossa (Ne sopravvissero solo 500), dal 1941 al 1942 fino al ferimento per un colpo di mortaio le sono attribuite in cifre officiali ben 309 vittime di cui 36 cecchini avversari. Divenne un eroina per l’Armata Rossa e divenne anche la prima cittadina dell’Urss ad essere ricevuta alla Casa Bianca, dopo essere stata istruttrice di altri cecchini, tornò agli studi laureandosi e proseguendo la carriera di storica.

Quello che noi da Oh!Rizzonti! nel nostro messaggio di pace, dopo questa carrellata di personaggi, senza volerne giudicare, ci auguriamo che queste diventino vecchie storie e che si possa parlare di cecchini solo alle Olimpiadi.

mercoledì 25 febbraio 2015

Cos'è l'Isis e Perchè Fa Paura?

Oggi vogliamo parlarvi di cos'è l'Isis e rassicurarvi subito che non è una nuova tassa, anche se il nome è molto simile.

Cos’è l’Isis?
Non c'è giorno che non ne sentiamo parlare, ma cosa si nasconde veramente dietro la sigla ISIS e perché fa così paura?
Tutto nasce in Iraq dove la divisione di al Qaida è guidata all’epoca da Abu Musab al-Zarqawi, come ogni cellula ha un nome diverso ma i metodi sono uguali, il nome è AQI che indica l’alleanza con al Qaida e che è impegnata in Iraq, al-Zarqawi inizia ad usare metodi diversi da al Qaida, che è un insieme di guerriglieri posti a difesa delle terre islamiche dagli occidentali,  fa scoppiare una guerra civile nel già diviso neo-governo iracheno filo-occidentale, ma le cose non gli vanno bene, viene ucciso da un attacco aereo guidato da Usa e Giordania; Gli succede Abu Omar al Baghdadi che il 13 ottobre 2006 annuncia la nascita dell’ISI (Stato islamico dell'Iraq), la politica non cambia e sembra più concentrare i suoi obiettivi su civili, aumentando le divisioni all’interno del gruppo fra sciti e sunniti che iniziano a collaborare con le forze americane, questo porta all’annientamento dell’80% dello stato generale e nell’aprile del 2009 all’uccisione di Abu Omar al Baghdadi.
Sembra tutto finito ma subentra AbuBakr al-Baghdadi, nello stesso anno venne rilasciato dal campo di detenzione americano di Camp Bucca in seguito al parere di una commissione che ne raccomandava il "rilascio incondizionato" (Assolutamente dei geni!), ed è qui che nascono i dubbi, e che dubbi! Secondo testimonianze di alcuni ex-internati il campo era un vero e proprio centro di addestramento per terroristi, con classi dedicate all'apprendimento delle tecniche per costruire autobombe o perpetrare attacchi suicidi; Che senso ha tutto questo, perché gli americani stanno addestrando al terrorismo in un campo mascherato come prigione dei futuri terroristi!? Forse, cambiano i tempi ma gli errori si ripetono, è forse una sorta di guerriglieri che dovevano mantenere l’Iraq sotto il controllo Usa dopo il loro abbandono? Un po’ come fatto in Afghanistan quando non si occuparono direttamente ma investirono tutte le energie per una forza anti-sovietica?
Ora al-Baghdadi libero a maggio del 2012 diventa leader dell’ISI collaborando con ex-militari che hanno lavorato con il regime di Saddam e nell’aprile del 2013 cambia nome in ISIS (Stato Islamico dell’Iraq e del Levante) nello stesso anno inizia la sua lotta anche nella Siria divisa dalla guerra civile; Nel giugno del 2014 si autoproclama califfato col semplice nome di IS (Stato Islamico).
al-Baghdadi riceve il Grammy Award come "Miglior gruppo teroristico rivelazione". [@AndreFCecchin]
Qual è l’obbiettivo principale dell’ISIS?
L’obbiettivo principale dell’ISIS è inglobare la zona del Levante per farne un califfato musulmano, l’area di mira espansionistica è il Mediterraneo orientale e comprende: Siria, Giordania, Palestina, Libano, Israele e Cipro. Anche se al-Baghdadi si è solo autoproclamato califfo, ma nell’Islam per la proclamazione di Califfo le regole sono ben diverse.
Per raggiungere questo obiettivo al momento l'Isis conta un numero che si aggira fra i 15mila e 30mila guerriglieri, il governo americano ha affermato che dall’inizio degli attacchi aerei sono stati uccisi 6mila miliziani. L’intelligence dice che circa 4mila stranieri si sono uniti all’IS da settembre.

Come si finanzia?
Al momento l’Isis non ha nessun stato che lo appoggia, persino l’Iran si è detto disposto ad attaccarlo in Iraq, i suoi benefattori sono privati cittadini, molto benestanti se non sceicchi, provenienti maggiormente da Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Qatar e Kuwait.
Alle donazioni dei privati si sono fatti notare per i rapimenti e le estorsioni, aggiungendo il controllo di importanti centri petroliferi e raffinerie, traffici illeciti tramite il confine con la Turchia (Più volte denunciato dai combattenti curdi ma ignorato dal governo turco che di notte non esercita nessun controllo, forse di proposito), tutto questo ha fatto meritare l’appellativo del gruppo terroristico più ricco della storia.
Si è parlato più volte di colpire il gruppo nella sua parte più debole, ovvero finanziariamente bloccando le transizioni e le donazioni, ma fino nessun stato è intervenuto e questo non ha fatto altro che aumentare la forza del gruppo.
Il nostro premier ha trovato la soluzione!
Che differenze ci sono con al Qaida?
Le differenze anche se minime ci sono, ovvero è nata una divisone fra l'Isis ed al Qaida il cui capo attuale è Zawahiri, che si accorge da tempo della notevole violenza del gruppo e la sua idea di colpire tutti indiscriminatamente, lo invita a non aderire alla guerra santa in Siria contro il governo di Assad dove hanno già una cellula che combatte, ma il programma dell’Isis è la conquista della Siria e perciò le milizie dell'Isis non aspettano e la invadono, allora Zawahiri nel febbraio del 2014 decide di cacciare l’Isis. Ma l’Isis ha successo conquistando metà della Siria e metà dell’Iraq spingendosi fino a Baghdad.
Al momento fra i più estremisti l'Isis gode di maggiore successo rispetto ad al Qaida che sembra aver perso consensi.
Boom di ascolti per l'ultima puntata di Sanremo, oltre 30 milioni di spettatori incollati allo schermo per il super ospite "John il Boia" che in diretta ha tagliato la testa di Carlo Conti. [Gian Boy]
Perché sono così violenti?
I motivi sono tanti e vari, anche se non c’è nulla che giustifica la violenza, prima questa violenza serviva per destabilizzare il governo centrale di un paese attaccato portandolo sull'orlo della guerra civile, come successo prima in Siria, in Iraq e ultimo la Libia, subentrando a situazioni già precarie, ora gli obiettivi sono di natura politica e propagandista, la violenza e la paura hanno molto più successo della predicazione religiosa, ovvero i tempi sono cambiati, Osama morto o no non è più il leader che accomunava con i suoi videomessaggi invitando tutti alla guerra santa contro l’invasore occidentale, ora senza un leader di “spessore” la propaganda è data dalle immagine che ne mostrano la forza e i suoi successi, come successo nei video di John il “boia” che esprimono al massimo la brutalità e la violenza, nei video non vediamo un richiamo ma vediamo le azioni della guerra santa, questo spinge in molti ad ammirare il suo modo di fare. Inoltre l’Isis ha intelligentemente delegato la sua comunicazione ai membri di origine occidentale, per la prima volta un gruppo terroristico fa un uso massiccio dei social media, usandolo come lo usano le star e le aziende, la comunicazione è diventata una delle sue armi migliori, come nei video che sono girati in puro stile occidentali con mezzi molto cinematografici, significa che il messaggio è diretto molto più all'occidente che verso l'oriente.
Inoltre non possiamo non notare che la brutalità dell’Isis va a tutto tondo, fra i crimini oltre a quelli più vari di guerra troviamo i massacri, esecuzioni di gruppo, la persecuzione religiosa a livelli massimi, la soppressione di ogni diritto civile e violenza sessuale.
Occhio per Occhio! [Gian Boy]
Perché ci fanno paura?
Bella domanda, non è proprio paura, forse perché semplicemente finché si ammazzano fra loro a noi poco importava, se una scuola o un ospedale venivano bombardati a noi non importava, ma quando vediamo un occidentale subire la stessa sorte ci tocca da vicino, aggiungiamo gli errori da parte dei media occidentali che dopo l’attacco di Parigi hanno creato un circolo vizioso. Come successi l’Isis non fa paura, sono padroni di un gran sacco di sabbia, ma il raggio d’estensione delle sue azioni preoccupa gli stati, come il grande successo che stanno ottenendo in Libia, ma il circolo vizioso creato porta i media a trasmettere i loro video e poi a lamentare che questi fanno video, come loro risposta continuano a fare video, tolto il megafono tolto il problema, attaccarli alla fonte evitando di trasmettere i loro video e censurarli alla fonte sui social, questo credo porterebbe un duro colpa alla loro propaganda.
Dobbiamo constatare il fallimento del modello occidentale come integrazione e come immagine positiva, spiegato dall’alto numero di civili nati da immigrati in occidente che hanno lasciato tutto per andare a combattere nelle fila dell’Isis, per via del richiamo religioso legato a quello economico (sì le persone ingaggiate in Europa vengono pagate e anche molto bene!) ha vinto sul resto e con questo problema se continuare sulla strada di quest'integrazione, l'occidente dovrà farne i conti per gli anni futuri.
Amico terrorista sei avvisato!
In attesa che l'Isis venga in Italia e dovremmo scrivere qualcosa di diverso da adesso, un saluto e ricordate sempre Peace and Love! L'Amore e la Pace vincono su tutto!
P.S: Non perdetevi l'articolo del grande giornalismo de "Il Giornale" su al-Baghdadi: "E' un ubriacone, omosessuale ed egoista". Sempre sul pezzo!

martedì 10 febbraio 2009

Giornata del ricordo della Foibe

Oggi si commemora il massacro delle foibe... un capitolo di storia che a volte è dimenticato o trascurato. E noi Oh!Rizzonti! vogliamo ricordare questo fatto con l'annessa spiegazione.

Foibe

News

Madagascar nel caos: Bufera politica
Birmania, il regime stringe la morsa
Tanzania: energia solare accende la speranza

Frase del giorno

« Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie »
(Giuseppe Ungaretti)

lunedì 6 agosto 2007

Hiroshima Mon Amour

Oggi amici del blog, è una triste ricorrenza, il 6 Agosto 1945, l'aeronautica del più grande paese esportatore di democrazia, fece cadere qualcosa di inaspettato una specie di regalino di fine guerra, la sua inutilità era stata dimostrata essendo ormai il Giappone un paese alla fame e senza benzina incapace di continuare una guerra contro gli Stati Uniti, ma comunque era meglio che niente.
Oggi che ricorre il 62esimo compleanno della prima Bomba Atomica, non vogliamo certo dimenticare come hanno fatto i governi di mezzo mondo, di quell'accaduto di cui possono parlare meglio le immagini successivamente fatte e le cifre.
La Bomba venne sganciata da un Boeing B-29 Superfortress denominato per l'occorrenza nell'orribile Enola Gay, alle ore 08:15 (Tutto venne efficacemente documentato da un 3° aereo, giusto per non dimenticarsi dell'esperimento con cavie umane incluse), venne sganciata la fatidica "Little Boy" il nome non fa paura forse per sdrammatizzare, venne rilasciata sul centro di Hiroshima. La potenza fu letale scoppiando a circa 600 m. di altezza con uno scoppio equivalente a 13 chilotoni di TNT (non esagero e non approfondisco), causando sul colpo fra le 70.000 e 80.000 persone, in maggior parte tutti civili e distruggendo il 90% degli edifici [Tutte queste sono stime, date dalla difficoltà nei soccorsi e nel recuperare i resti, sempre che ci fossero], questo non fini ma la sorpresa della bomba era la profusione di onde radioattive. Mi fermo qua, non voglio aggiungere altro, il resto è storia, le radiazioni hanno fatto il resto.
Ho scritto questo post perché questa terribile e triste catastrofe voluta, poteva essere evitata, ma anche perché questa è stata una lezione non presa sul serio nel resto dell'umanità venuta dopo, quello accaduto doveva significare la fine di qualsiasi conflitto planetario e non la corsa agli armamenti che a distanza di 62 non è finita.
Gli Oh!Rizzonti! si augurano che quella di 62 anni fa sia solo un trista ricordo e una lezione importantissima per far in modo che non venga ripetuta.
P.S. Vi consigliamo di trovare e vedere il film documentario "Hiroshima Mon Amour", ricostruzione degli effetti delle bombe atomiche (Molto crudo). E questo sito internet. E andate a leggervi questo specifico articolo su Wikipedia.

Che Dio ce ne Salvi! Se Possibile.
Mai pensare che la Guerra, anche se giustificata, non sia un crimine. (Ernest Hemingway)
Peace and Love Forever